Il premier accorcia il viaggio in Algeria. Meloni: «Irresponsabile è chi dice di non andare al voto». Domani alle 15 assemblea dei 5 Stelle
• Mario Draghi ha rassegnato le dimissioni da capo del governo davanti al presidente della repubblica Sergio Mattarella. Quest’ultimo le ha respinte e Draghi si ripresenterà mercoledì davanti al Parlamento.
• «Presidente, lascio e basta». Ecco come è nato il rinvio a mercoledì.
• Borse e mercati hanno reagito male alla notizia delle dimissioni.
• Giorgia Meloni invoca le elezioni, ma mezza maggioranza tratta.
• Perché c’è la crisi: tutte le ragioni dello scontro Conte-Draghi.
•Segui qui la diretta di sabato 16 luglio
Ore 19:30 – Dagli Usa alla Ue, le pressioni internazionali affinché Draghi resti a capo del governo
Joe Biden ha «grande rispetto e considerazione» nei confronti del premier Mario Draghi e sta naturalmente «seguendo con attenzione tutti gli sviluppi politici a Roma: dobbiamo aspettare e vedere cosa accadrà». Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, in un briefing virtuale con i reporter.
Gli ha fatto eco su Twitter il vice presidente della Commissione europea Frans Timmermans: «Mario Draghi è un partner autorevole nel contesto europeo e internazionale. Il suo contributo in questo difficile momento storico e’ importante per l’Italia e la Ue».
Mario Draghi è un partner autorevole nel contesto europeo e internazionale. Il suo contributo in questo difficile momento storico è importante per l?Italia e la UE. https://t.co/xVevjSOFtU
— Frans Timmermans (@TimmermansEU) July 15, 2022
Ore 19:27 – Governo, Giorgetti: «Politica distante dalla realtà, risucchiata in pasticcio senza motivo»
«Vedo grandi retroscena, gossip e intrighi di palazzo ma i problemi reali sono altri: mi sembra evidente la discrepanza, l’allungarsi della distanza tra paese reale e politica che viene risucchiata in queste ore in questo pasticcio senza giustificazione». Così il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, durante la Festa della Uil in corso a Cesenatico sulle dimissione del premier Draghi e la crisi di governo. L’incontro per fine luglio con Cgil, Cisl e Uil, dunque, conclude, «è assolutamente indispensabile perché la crisi sociale è evidente e si accentuerà ulteriormente», conclude.
Ore 17:54 – Di Maio, se Conte ritira ministri è la fine del governo
«Se Conte ritira i ministri dal governo Draghi di fatto si va allo scioglimento delle Camere, non ci sarà nessuna possibilità di mandare avanti il governo. Io lo voglio dire ai cittadini molto chiaramente: questa crisi avrà effetti pesanti». Questa una anticipazione dell’intervista del ministro Di Maio che andrà in onda questa sera al Tg3.
Ore 17:32 – Meloni, dubito che crisi rientrerà
«Questa è una legislatura che ci ha regalato grandi sorprese. Io dubito che la crisi rientrerà. Non escludo la possibilità che si riesca a convincere Mario Draghi a restare nè che si provi a ragionare su altre alchimie. Francamente non vedo che ci siano molti margini». Lo ha detto in merito alla crisi di governo il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni durante l’intervista a Corriere tv
condotta dal vicedirettore Venanzio Postiglione.
Ore 17:30 – Meloni, delusa da alleati? Posizioni non divergenti
«Delusione? La riservo alle questioni affettive. Qui si parla di alleati, le cui posizioni non sono così divergenti. Salvini predilige il ritorno alle urne e Berlusconi esclude un nuovo governo con personaggi calati dall’alto. Considererei molto grave, non solo deludente, se alleati si prestassero in assenza di Draghi a portare avanti la legislatura e impedire ad italiani di votare. Per me è importante che non sia così». Dichiara Giorgia Meloni, leader di Fdi, durante la diretta su Corriere Tv
, aggiungendo che auspica ora «riunioni in sedi istituzionali, perché non c’è molto tempo, tra noi alleati».
Ore 17:23 – Meloni: «Incomprensibile rielezione di Mattarella»
«È un problema relativo perché ciò che ha stonato sono state le scelte che sono state fatte in questa legislatura», ha risposto Giorgia Meloni alla domanda sulla difficoltà di avere un centrodestra unito durante la diretta su Corriere Tv
. «Una scelta incomprensibile è stata quella di mandare a monte la possibilità di eleggere un capo dello Stato che fosse espressione di quella metà dell’Italia che non è mai stata rappresentata, per rieleggere un presidente scelto dalla sinistra 7 anni prima». «Il centro destra sta insieme per compatibilità non per necessità: noi siamo sempre stati insieme perché quando governiamo insieme facciamo bene», ha aggiunto.
Ore 17:16 – Meloni: «In tutte le democrazie del mondo si va regolarmente al voto»
«Un governo c’è. Rimane in carica fino a quando non entra uno successivo. Quindi Draghi rimarrebbe in carica fino all’esistenza del nuovo governo. La tessa situazione esiste in tutti i paesi del mondo: la guerra e la pandemia«, ha risposto la leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni alla domanda del vicedirettore del Corriere Venanzio Postiglione sull’opportunità del voto in questo momento, «in Francia non hanno sospeso le elezioni. Tutte le altre democrazie vanno regolarmente al voto. Non mi va bene che si vada al voto solo se le cose vanno bene. È quando sei in mezzo alla tempesta che hai bisogno di un capitano».
Ore 15:52 – Carfagna: a rischio la credibilità del nostro sistema
Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, scrive su Twitter: «Il presidente Draghi ha parlato con chiarezza, ora tocca ai partiti trattare gli italiani con lo stesso rispetto. Se l’Italia mandasse a casa uno dei premier più rispettati d’Europa, sarebbe la credibilità del nostro intero sistema a pagarne il prezzo».
E in un altro tweet prosegue: «La crisi non ferma solo un governo ma rischia di far svanire le speranze del Sud. Per la prima volta abbiamo smesso di trattarlo come zavorra: ogni futuro governo dovrà confrontarsi con questa svolta e dire con chiarezza se intende portarla avanti o ritornare al passato».
Draghi ha parlato con chiarezza, ora tocca ai partiti trattare gli italiani con lo stesso rispetto. Se l?Italia mandasse a casa uno dei premier più rispettati d?Europa, sarebbe la credibilità del nostro intero sistema a pagarne il prezzo.
— Mara Carfagna (@mara_carfagna) July 15, 2022
Ore 15:38 – Martedì alle 15.30 capigruppo al Senato per calendarizzare l’intervento di Draghi
È convocata per martedì alle 15.30 al Senato, secondo quanto si apprende, la conferenza dei capigruppo per calendarizzare l’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi. Montecitorio deciderà il calendario lunedì.
Ore 15:23 – Dal Pnrr al superbonus, dalle pensioni alle tasse: cosa resta in bilico
La crisi di governo è scoppiata in un momento estremamente complesso per l’economia italiana. Oltre all’enorme problema della crisi energetica, con la difficoltà di trovare forniture alternative al gas russo, bisogna fare i conti anche con il caro materie prime, l’aumento dei tassi di interesse sul debito e l’impennata dell’inflazione che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. La lista delle questioni aperte è lunga: qui i nodi da sciogliere.
Ore 15:19 – Domani alle 15 assemblea dei 5 Stelle
Si terrà domani, alle ore 15, l’assemblea via zoom dei deputati M5S. La convocazione del capogruppo, Davide Crippa, è arrivata pochi minuti fa agli eletti.
Ore 15:16 – Berlusconi e la telefonata con Cesa
Da Villa Certosa in Sardegna Silvio Berlusconi segue gli sviluppi della crisi del governo Draghi. Berlusconi ha sentito al telefono non solo Matteo Salvini ma anche Lorenzo Cesa per fare il punto della situazione politica e ribadire l’importanza dell’unita della coalizione di fronte a un possibile ritorno alle urne.
Ore 14:44 – Meloni: «Non responsabilità ma paura del voto»
«Responsabilità? Olanda, Germania, Portogallo e Francia sono solo alcune delle Nazioni dove nell’ultimo anno, tra pandemia e guerra, si è regolarmente espressa la volontà popolare . Solo qui non si può mai votare. Non veniteci a parlare di responsabilità, la vostra è solo paura del giudizio degli italiani. Elezioni subito». Così la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni in un post su Facebook.
Ore 14:06 – Draghi accorcia il viaggio in Algeria, rientrerà lunedì sera
Si riduce a un solo giorno, invece che due, la missione ad Algeri del presidente del Consiglio Mario Draghi. Inizialmente il viaggio, in occasione del forum Italia-Algeria, prevedeva la presenza del premier lunedì e martedì prossimi, ma vista la situazione e l’intervento alle Camere di mercoledì, è stato deciso di limitare la presenza di Draghi al solo lunedì. Il rientro a Roma è previsto già nella serata dello stesso giorno.
Lunedì le conferenze dei capigruppo di Camera e Senato definiranno orari e modalità della verifica parlamentare sul Governo.
Ore 13:50 – Lega-Fi: ascolteremo Draghi ma non temiamo le elezioni
«Ascolteremo con rispetto e attenzione le considerazioni del Presidente Mario Draghi, che ha reagito con comprensibile fermezza di fronte a irresponsabilità, ritardi e voti contrari. Il centrodestra di governo continuerà a difendere gli interessi degli italiani con serietà e coerenza, non avendo certamente timore del giudizio degli italiani». È quanto si legge in una nota congiunta della Lega e di Forza Italia diffusa al termine di una telefonata tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.
Per quanto riguarda il comportamento dei 5 Stelle, la nota spiega: «Lega e Forza Italia prendono atto della grave crisi politica innescata in modo irresponsabile dai Cinquestelle. Dopo quello che è successo, il centrodestra di governo vuole chiarezza e prende atto che non è più possibile contare sul Movimento 5 Stelle in questa fase così drammatica».
Ore 13:38 – Fonti M5S: le dimissioni dei ministri non chieste da Conte
In mattinata c’è stato un confronto tra Giuseppe Conte e la delegazione del M5S al governo. Lo fanno sapere fonti del M5S, spiegando che il confronto ha ribadito l’unità e la compattezza del Movimento. Rispetto ad alcune ricostruzioni apparse sugli organi di stampa, inoltre, si smentisce che il presidente Conte abbia chiesto le dimissioni dei ministri.
Ore 13:30 – D’Incà contro linea dura del M5S: no al ritiro dei ministri
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, a quanto si apprende, nelle riunioni delle ultime ore con Giuseppe Conte e i vertici del M5s ha esplicitato il proprio dissenso verso la linea dura emersa nel partito.
D’Incà avrebbe chiarito di non condividere la posizione di chi nel Movimento vorrebbe il ritiro dei ministri e, quindi, il tramonto definitivo anche dell’ipotesi di un nuovo sostegno al premier Mario Draghi. Un dissenso, avrebbe spiegato, dovuto alla preoccupazione per il Paese, per le sorti del Pnrr e per le conseguenze europee.
Ore 12:53 – Giorgia Meloni alle 17 in diretta su Corriere.it
La crisi politica, il centrodestra, il voto subito. In diretta sul nostro sito Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, sarà intervistata da Venanzio Postiglione, vice direttore del Corriere della Sera, alle ore 17.
Con le #dimissioni di #Draghi per @FratellidItalia questa legislatura è finita. Daremo battaglia affinché si restituisca al popolo italiano quello che i cittadini di tutte le altre democrazie hanno: la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare. #ElezioniSubito pic.twitter.com/GuGki6bseu
— Giorgia Meloni ?? ? (@GiorgiaMeloni) July 14, 2022
Ore 12:48 – Bonetti: «Medvedev inaccettabile. Senza Draghi Ue più povera»
«L’ironia di Medvedev è inaccettabile e certifica invece come l’Italia stia svolgendo un ruolo importante a difesa dell’Ucraina». Queste le parole del ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, a Sky Tg24, in merito al commento del vice presidente del Consiglio di Sicurezza di Mosca sulla crisi di governo in Italia («Via Johnson e Draghi, chi sarà il prossimo?», ndr). Bonetti ha anche aggiunto: «un Europa senza Draghi sarà più povera e perde una delle sue leadership più autorevoli».
Ore 12:40 – Salvini sente i vertici della Lega: «Faremo il bene dell’Italia»
Incontri, telefonate e videocollegamenti oggi tra Matteo Salvini e i dirigenti della Lega. Lo riferisce una nota in cui viene sottolineato che c’è piena sintonia su cosa fare nei prossimi giorni e totale condivisione delle parole del Presidente Mario Draghi, secondo il quale lo strappo di ieri «ha fatto venir meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo», per le scelte irresponsabili dei 5Stelle, i più validi alleati del Pd.
Salvini ha sentito Giorgetti, Attilio Fontana, Fedriga, Zaia, i vicesegretari, i capigruppo e Roberto Calderoli. «Faremo il bene dell’Italia e degli italiani», ha detto loro Salvini.
Ore 12:35 – Fonti, Conte chiede a ministri M5s di dimettersi
Il presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, ha chiesto a ministri e sottosegretari del M5s di dimettersi prima delle comunicazioni alle Camere di Mario Draghi, in programma mercoledì prossimo, dopo la decisione del presidente del Consiglio di dimettersi. È quanto confermano diverse fonti all’Agenzia Nova.
L’obiettivo dell’ex premier è di staccare la spina all’esecutivo. Quasi tutti gli esponenti pentastellati al governo, riportano ancora le fonti, avrebbero rifiutato.
Lo stesso responsabile per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, sarebbe contrario. «Si è dimesso il presidente del Consiglio, di fatto è il governo dimissionario», ha detto Patuanelli oggi ai giornalisti.
Ci sono forti tensioni all’interno del Consiglio nazionale del Movimento. Sempre secondo le fonti interpellate da Nova, Conte sta provando a contattare, invano, i suoi parlamentari: in molti non hanno risposto alle telefonate.
Alcuni, secondo quanto viene riferito, sono poi pronti ad abbandonare i gruppi parlamentari, al punto che potrebbero esserci diversi interventi a titolo personale di senatori e deputati del M5s, al termine delle comunicazioni di Draghi alle Camere.
Ore 12:24 – Italia Viva lancia una petizione online, «Draghi resti a Chigi»
Italia Viva è a favore di Draghi e ha lanciato una petizione online per chiedere al premier di rimanere. Ecco il testo che si legge sul sito del partito nella sezione petizioni. «Siamo cittadini sconvolti dalle scelte del M5S che hanno portato alle dimissioni di Mario Draghi da Presidente del Consiglio. I Cinquestelle hanno determinato irresponsabilmente una situazione assurda e contro l’interesse degli italiani, specie in un momento così delicato a livello internazionale. Chiediamo a Mario Draghi di restare a Palazzo Chigi con un programma chiaro su pochi punti da comunicare in Parlamento, senza ulteriori trattative con le forze politiche di maggioranza e con un Governo di persone di sua stretta fiducia».
Ore 12:04 – Conte riunisce lo stato maggiore, ipotesi di dimissioni dei ministri M5S
Durante la riunione del Movimento, il partito valuterà il ritiro dei ministri 5 Stelle dal governo, prima della comunicazioni di Draghi alle Camere, in programma per mercoledì.
«Il Consiglio nazionale si riunirà di nuovo oggi e faremo le nostre valutazioni», ha detto la capogruppo del M5S al Senato, Maria Domenica Castellone.
Ore 12:01 – Cosa succede se cade il governo
(Monica Guerzoni) «Totalmente risoluto» nel confermare il passo indietro. Così fonti di governo vicine a Mario Draghi interpretano il suo stato d’animo dopo lo strappo di Giuseppe Conte. Il capo del governo ha presentato giovedì 15 luglio le dimissioni e rimesso il mandato nelle mani del presidente della Repubblica.
Una scelta sofferta, causata dalla scelta dei senatori del M5S di non votare la fiducia sul decreto Aiuti. La maggioranza numerica non è venuta meno, ma il patto politico alla base dell’esecutivo si è rotto e si è aperta una crisi extraparlamentare. Ecco quello che potrebbe succedere.
Ore 11:41 – Renzi: costringere Draghi alle dimissioni, ultima infamia di M5S
«Ciò che è successo in queste ore fa male al Paese. Il Movimento 5 Stelle si conferma per quello che è sempre stato: un danno per la credibilità delle istituzioni, un disastro per la vita dei cittadini italiani. Costringere Draghi a dimettersi è l’ultima infamia». Così Matteo Renzi nella enews. «Ed è una infamia che ci indebolisce anche in politica estera: su certi temi Draghi è uno statista, Conte uno stagista».
Ore 11:35 – Tajani: gli italiani sperano che Draghi ci ripensi
«Gli italiani sperano che Mario Draghi ci ripensi». Lo ha detto il vicepresidente di Fi Antonio Tajani a Sky Tg24. Poi, commentando le affermazioni della Lega che dice di non aver paura delle urne anticipate, Tajani precisa: «Nemmeno noi abbiamo paura delle elezioni. Però se siamo responsabili e verifichiamo se è possibile avere di nuovo Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, magari con una maggioranza diversa, per affrontare i problemi degli italiani e se non ci si riesce allora si va al voto. Ma non sono possibili nemmeno ricatti, come anche dire che il governo si può fare solo con M5s. Un governo può vivere altri 9 mesi sotto il ricatto di M5s?», ha concluso.
Ore 11:14 – Meloni: «Irresponsabile è chi dice di non andare al voto ora»
«“È da irresponsabili andare al voto ora”. Dissero quelli che in piena crisi economica, tra pandemia e rincari di ogni tipo, continuano a tenere paralizzata l’Italia tra liti e smanie di potere. Irresponsabili sono loro. Basta scuse, basta giochi di palazzo: Elezioni Subito». Lo scrive su Twitter la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.
?È da irresponsabili andare al voto ora?. Dissero quelli che in piena crisi economica, tra pandemia e rincari di ogni tipo, continuano a tenere paralizzata l?Italia tra liti e smanie di potere. Irresponsabili sono loro.
Basta scuse, basta giochi di palazzo: #ElezioniSubito— Giorgia Meloni ?? ? (@GiorgiaMeloni) July 15, 2022
Ore 11:00 – Cardinale Zuppi: serve uno scatto di responsabilità
«Guardiamo con grande preoccupazione alla situazione politica che si sta determinando e che rischia di sovrapporsi ad una fase di crisi più generale che sta già incidendo in modo pesante sulla vita delle persone e delle famiglie». Lo dichiara il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, commentando gli ultimi sviluppi politici.
«Per questo ci auguriamo che vi sia uno scatto di responsabilità in nome dell’interesse generale del Paese che deve prevalere sulle pur legittime posizioni di parte per identificare quello che è necessario e possibile per il bene di tutti», aggiunge.
Ore 10:45 – Nyt: la crisi in Italia è una potenziale calamità per l’Europa
Il New York Times ha pubblicato un articolo sulla crisi del governo italiano, nel quale analizza anche le ripercussioni a livello europeo di questa situazione. Dalla stabilità — spiega — l’Italia si è improvvisamente trovata sull’orlo del caos. «L’uscita di Draghi sarebbe traumatica per l’Italia» sottolinea l’articolo, parlando di «inaspettata crisi di governo, teatrini e macchinazioni dietro le quinte» che hanno «lasciato l’Italia in uno stato di animazione sospesa e creato una potenziale calamità per l’Europa che cerca un fronte unito contro l’aggressione della Russia in Ucraina e affronta un’ondata di infezioni Covid e crisi energetica».
E di come «la possibile uscita di Draghi apra la porta a forze che sono più bendisposte nei confronti di Putin».
Lo scossone per l’Unione europea è citato in questo passaggio: «Se Mattarella o i partiti politici non riuscissero a convincere Draghi a restare, questo significherebbe instabilità non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa, e in un momento precario» mentre l’Ue, «di cui Draghi è convinto sostenitore, lotta per mantenere l’unità di fronte all’aggressione in Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin».
Inoltre, il Nyt ricorda come Draghi abbia «portato fuori» l’Italia «dai giorni peggiori della pandemia» e di come abbia «riempito il governo di esperti altamente qualificati» che hanno fatto uscire il Paese «dal suo malessere politico ed economico».
E di come Draghi abbia «immediatamente rafforzato la postura internazionale dell’Italia e la fiducia degli investitori».
E di come i 200 miliardi di euro del Pnrr, per «l’Italia siano la migliore opportunità di modernizzazione da decenni».
Draghi «ha reso il populismo fuori moda e la competenza ammirevole, ha riposizionato l’Italia come una forza affidabile per i valori democratici in Europa».
Ore 10:32 – Rosato: faremo di tutto per convincere Draghi a restare
«Il governo cade a causa di un inceneritore: mi sembra una motivazione decisamente strumentale.» Ad affermarlo è il presidente di Italia Viva Ettore Rosato a Skytg24, commentando la crisi di governo: «Conte sa che a marzo del prossimo anno non esiste più. Non aveva più il controllo del Movimento e pensava di non avere la forza di arrivare alle elezioni di marzo. Ha deciso in maniera fredda e spregiudicata di far cadere questo governo e di portare il paese in crisi e alle elezioni».
Sugli scenari futuri Rosato risponde: «Faremo di tutto per convincere il presidente Draghi a restare, perché pensiamo che l’Italia abbia ancora bisogno della sua qualità. Draghi è l’italiano più autorevole, la persona giusta per guidare il Paese in un momento così difficile».
Ore 09:52 – Conte in sede M5S, arrivato anche D’Incà
Il leader M5S, Giuseppe Conte, è appena arrivato nella sede del Movimento a Campo Marzio. Il presidente pentastellato aveva anticipato ieri sera che il Consiglio nazionale avrebbe continuato il confronto, aggiornandosi oggi, sulle dimissioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi. È possibile quindi che venga convocata una nuova riunione del Consiglio nazionale. Arrivato infatti anche il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico D’Incà.
Ore 09:26 – Mosca: Italia abbia governo non asservito a interessi Usa
Sullo sfondo della crisi politica in corso, Mosca auspica per l’Italia «un governo non asservito agli interessi americani». A dirlo, in un commento all’Agi, è la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
«Si tratta di un affare interno all’Italia», ha detto, «ma visto che il ministro degli Esteri italiano si è permesso di menzionare la Russia nell’ambito della crisi di governo, gli rispondo che auguro al popolo italiano un governo che si occupi di risolvere i problemi creati dai suoi predecessori e non di servire gli interessi degli americani».
Il riferimento è alle parole di Luigi Di Maio che, ieri, si è detto dispiaciuto nel vedere che a Mosca «si festeggia» l’indebolimento dell’Italia, dopo le dimissioni del premier Mario Draghi.
Ore 09:20 – Zakharova: «Festa per la crisi? Di Maio non sa cosa dice»
«In questo è il problema del ministro» degli Esteri Luigi Di Maio: «non capisce nulla di quello di cui si occupa». Così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha commentato all’Agi le parole del titolare della Farnesina secondo cui Mosca «festeggia» davanti alla crisi di governo in Italia.
Ore 09:15 – Di Maio: «A Mosca brindano per la caduta di Draghi»
«A Mosca stavano brindando ieri perché è stata servita a Putin la testa di Mario Draghi. Ora anche l’Europa è più debole, questa è stata una crisi pianificata da tempo da Conte e intanto i ministri M5s restano sulle loro poltrone». Lo ha affermato il ministro degli Esteri e leader di Ipf Luigi Di Maio ai microfoni di Rlt, ribadendo il concetto che aveva già espresso ieri dopo le dimissioni di Draghi.
Ore 09:01 – Di Maio: «Conte voleva addio da mesi, chi in dissenso lo dica»
«Il partito di Conte pianificava» la rottura con il governo da «mesi e mesi». Lo dice Luigi Di Maio
intervistato da Rtl 102,5. Il ministro degli Esteri lancia un appello ai parlamentari del M5S: «Ci sono molti che non sono d’accordo, lo dimostrino».
Aggiungendo: «Il M5S che ho contribuito a fondare non esiste più, ormai è il partito di Conte. Come membro del governo da quando ho lasciato il Movimento 5 stelle non ho avuto nessun contatto con Giuseppe Conte».
Ore 08:53 – Titoli di Stato: spread Btp/Bund apre in rialzo a 225 punti
Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi apre in rialzo a 225 punti, rispetto alla chiusura di ieri a 217. Il rendimento del decennale è pari al 3,321%. Il dato continua a pagare le tensioni politiche, dopo le dimissioni del premier Mario Draghi che parlerà mercoledì alle Camere.
Ore 08:48 – Un piano inclinato verso il voto. Ma mezza maggioranza tratta
(Francesco Verderami) «È partito l’appello al salvatore della patria», sorrideva ieri sera Draghi, dopo che per tutto il giorno era sfuggito al tentativo di sequestro politico operato da quanti lo imploravano a non dimettersi. Un vero e proprio assedio, partito dai banchi del Senato e arrivato fino alle strutture del Colle, febbrilmente impegnate a evitare che il premier pronunciasse la fatidica frase davanti al capo dello Stato. Pur di trovare una soluzione (e allungare la legislatura), Franceschini si era messo addirittura a spulciare uno studio con tutti i precedenti della storia repubblicana sulle tipologie di crisi di governo.
Ore 08:41 – Berlusconi-Salvini, tra il sì al voto e la tentazione dei «supplementari» per Draghi
(Tommaso Labate) «Da questo momento in poi non possiamo sbagliare nulla. Neanche mezza parola fuori posto». Cinque minuti dopo le 20.00, quando si conclude la lunga telefonata in cui si appone la ceralacca sulla strategia unitaria appena concordata con Silvio Berlusconi, Matteo Salvini si concede il primo momento di relax di una giornata interminabile.
Mezz’ora prima, quando la formalizzazione delle dimissioni di Mario Draghi era già agli atti, il leader della Lega aveva licenziato un comunicato in cui chiamava in correità il Pd — oltre al M5S — per la crisi di governo e invitava tutti a «non avere paura di restituire la parola agli italiani». Mezz’ora dopo tutto torna in discussione. Anche se la strada che porta il centrodestra di governo a mantenere in piedi il cantiere pericolante della maggioranza è sempre più in salita.
15 luglio 2022 (modifica il 16 luglio 2022 | 12:01)
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Source: corriere.it
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