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Da rudere abbandonato a romantico casale, si può fare – La Repubblica

Da rudere abbandonato a romantico casale, da vecchia stalla a villetta di design. Ottima soluzione per le vacanze ma anche per trasferirsi a fare smart working in un ambiente verde e rilassato. Mai come in questo momento l’idea di recuperare un rudere può essere veramente una buona idea. Grazie al Superbonus e alle recenti semplificazioni introdotte, infatti, il risparmio è assicurato.

Demolizione e ricostruzione con doppia detrazione

Se si decide di acquistare un rudere, ossia un immobile accatastato come “collabente”, vale a dire privo di alcune parti come tetto e pareti e comunque in uno stato tale da non poter essere utilizzato senza interventi di ristrutturazione di rilievo, ci sono diverse possibilità. Se l’immobile è già ad uso abitativo, e ci si trova in una zona a rischio sismico 1, 2, o 3, è possibili usufruire sia del sismabonus al 110% per la ricostruzione, o anche per l’abbattimento e la successiva ricostruzione, sia del Superbonus energetico. La detrazione del 110%, infatti, premia sempre gli interventi che hanno il duplice obiettivo di assicurare un risparmio di suolo e un risparmio energetico. Quindi se garantisce al nuovo fabbricato un miglioramento dal punto di vista sismico rispetto alla costruzione precedente e in più si effettuano interventi di risparmio energetico installando impianti a condensazione o, ancora meglio, a pompa di calore alimentati da pannelli fotovoltaici, si può contare su un doppio limite di spesa agevolato al 110%: quello per il miglioramento sismico, con un tetto di 96.000 euro, e il Superbonus energetico che copre fino a 20.000 per il riscaldamento e fino a 48.000 euro per l’impianto fotovoltaico e altrettanto per i sistemi di accumulo.

Basta un camino per l’agevolazione

Condizione indispensabile per poter usufruire del Superbonus energetico è la presenza di un vecchio impianto di riscaldamento. Per questo è sufficiente che nel rudere ci possibile rintracciare un camino, altro non occorre. Quando mancano tetto e pareti, però, l’agevolazione è ammessa solo se la nuova casa raggiunge la classe energetica A, ossia deve rientrare nella fascia degli edifici a energia quasi zero. Anni fa poteva sembrare impegnativo, oggi, invece è a tutti gli effetti lo standard richiesto per le nuove costruzioni. Non a caso proprio per questo il Superbonus agevola il recupero dei vecchi fabbricati che debbono diventare performanti come i nuovi per avere le agevolazioni.

Link all’articolo Originale tutti i diritti appartengono alla fonte.

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