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Elettrica e accessibile: questa è la formula per la sostenibilità di Dacia. Il marchio del gruppo Renault (quest’ultimo parte dell’alleanza Renault- Nissan- Mitsubishi), entra nel settore delle auto a ioni di litio con l’attesa Spring, il primo modello 100% alla spina del segmento A, cioè quello delle compatte di taglia urbana.
La strategia del brand romeno è da tempo guidato dal forte appeal del rapporto qualità/prezzo: auto funzionali e con un listino accessibile.
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La city car elettrica attinge dall’esperienza che il gruppo francese ha maturato in questi anni. Infatti, il pianale (Cmf-a) e la meccanica sono gli stessi della Renault City K-Ze, vettura 100% alla spina che la casa della Losanga già produce e vende in Cina, primo mercato per i veicoli elettrici e Paese dove viene prodotta anche Spring. Esteticamente presenta una forte somiglianza con la sorella Sandero: una linea robusta con elementi provenienti dal mondo dei suv, tra cui passaruota ampliati, barre sul tetto, sottoscocca anteriore rafforzato, ski posteriori e maggiore altezza dal suolo. Il frontale rivela una forte personalità con gruppi ottici a Led, la cui linea orizzontale prosegue nel disegno della calandra (piena), cofano con ampie nervature e grande paraurti.
La sua struttura robusta fa presagire una grande abitabilità interna eppure Spring è una vera citycar dalle dimensioni contenute: lunga 3,73 metri, larga 1,62 metri e alta 1,51 metri. Ciononostante, è in grado di accogliere a bordo fino a 4 passeggeri offrendo una capacità di carico di 300 litri (fino a 600 litri abbassando i sedili posteriori).
Gli interni sono essenziali e le plastiche abbastanza cheap. Il conducente può contare su un piccolo display digitale da 3,5 pollici mentre tra gli equipaggiamenti di bordo in opzione ricordiamo il sistema multimediale Media Nav comprende un touchscreen da 7”, navigatore, radio, compatibilità con Apple Carplay ed Android Auto, Bluetooth e Usb.
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