Attenzione anche alle imprese edili nate dal nulla solo per fare questo business
UDINE. Aumento dei costi e possibili speculazioni. La necessità di affidare l’intera pratica a un general contractor, che dovrà essere pagato a parte. Il rischio di stop imprevisto ai lavori se l’impresa resta senza materiali a causa del boom dei prezzi delle materie prime.
Pratiche a volte a rilento per colpa di studi di fattibilità complessi e problematici. Controlli, da parte dell’Agenzia delle Entrate, che possono arrivare anche dopo 8 anni dal termine dei lavori. Infine attenzione alle ditte nate dal nulla pur di buttarsi nel business e ai general contractor che spariscono dopo aver incassato il primo acconto.
Insomma è chiaro che far approvare l’agognato Superbonus 110% per la ristrutturazione, non significa rifare la casa gratis.
A mettere in guardia dalle “trappole” disseminate lungo il tortuoso percorso che porta a ottenere il maxi bonus del Governo è la presidente dell’associazione udinese Consumatori Attivi, l’avvocato Barbara Puschiasis. «Non tutte le spese degli interventi di riqualificazione – premette Puschiasis – rientrano nella detrazione e tetti di spesa previsti per ogni intervento vanno a limitare i costi ammissibili. Ad esempio la sostituzione delle piastrelle del bagno o la cucina nuova non sono coperte dal Superbonus del 110% così come pure non sono detraibili i compensi per il general contractor. Inoltre non più di 50 mila euro possono essere coperti dal Superbonus nel caso in cui su un’unità immobiliare indipendente vengano eseguiti interventi di isolamento termico delle superfici opache così come ad esempio non possono essere detratti più di 30 mila euro di spesa per la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale esistente».
C’è poi il tema caldo dell’incremento vertiginoso delle materie prime. «Dall’introduzione del Superbonus – continua l’avvocato – si è assistito a un aumento progressivo e considerevole dei prezzi sia delle materie prime che delle attrezzature e della manodopera, tutti sempre più introvabili. Basti pensare che il costo per il noleggio dei ponteggi e il prezzo delle materie prime sono raddoppiati negli ultimi mesi. Alcuni esempi? L’acciaio ha segnato un +130%, il legno un +100% così come tutti i prodotti collegati all’isolamento termico. E così se fino a due anni fa il costo di un cappotto era di circa 40 euro a mq oggi si arriva anche a superare i 100 euro al mq. La conseguenza del caro prezzi in edilizia ha portato al blocco di diversi cantieri perché i computi di qualche mese fa non sono più attuali e rendono antieconomico per le imprese l’intervento. Inoltre la difficoltà di reperire ponteggi e materie prime nonché forza lavoro anche in considerazione del numero di cantieri attivi sta producendo un cortocircuito. Tante domande di intervento e poca offerta di manodopera e materiali. E quando si trovano, ecco che arriva la speculazione».
«Con l’introduzione del Superbonus – spiega ancora la leader di Consumatori attivi – sono comparsi “quelli del tutto gratis”. Ben 5000 aziende nate dal nulla solo nei primi mesi, anche in Friuli. Poi c’è il problema dei general contractors: è prassi richiedere un “piccolo” acconto per lo studio di fattibilità che secondo le narrazioni verrà recuperato con il Superbonus, salvo poi restare in diversi casi sulla “groppa” del committente. Molti di questi contratti fanno riferimento a general contractors non meglio identificati che, nelle ipotesi migliori, inviano un tecnico o presunto tale a fare un sopralluogo in vista di uno studio di fattibilità che non verrà mai redatto. E poi scompaiono lasciando il consumatore col cerino in mano. Infine c’è da segnalare che a volte le pratiche vanno a rilento a causa di studi di fattibilità complessi con problematiche edilizie spesso difficili da risolvere, che intasano gli uffici pubblici, e che l’Agenzia delle entrate ha tempo 8 anni per verificare tutta la documentazione esibita per usufruire del maxi sconto. La sanzione, in caso di omissioni o errori, è la revoca del beneficio con la restituzione dell’importo ottenuto, maggiorato di sanzioni e interessi fino al 200%. Il Superbonus sta sicuramente dando un impulso importante al settore edile, ma per centrare l’obiettivo servono ancora correttivi ed evitare storture e speculazioni a danno del cittadino».
Source: messaggeroveneto.gelocal.it
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