Come confermato dal ministro Franco nella nota di accompagnamento al NaDef, il Superbonus 110% per i lavori di efficientamento energetico e le migliorie delle caratteristiche antisismiche negli edifici (originariamente in scadenza il 30 giugno 2022 per le persone fisiche e il 31 dicembre 2022 per i condomini) sarà prorogato fino al 2023.
“Con la prossima Legge di Bilancio 2022-2024 sarà previsto il prolungamento di diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il Fondo di Garanzia per le Pmi e gli incentivi all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi”, ha infatti dichiarato il ministro. Fa da contraltare, tuttavia, l’imminente fine dei numerosi altri bonus casa i quali, se non saranno rinnovati, andranno a decadere dal 31 dicembre 2021.
Tra questi, come riportato dal Corriere, il Bonus Ristrutturazione, che allo stato attuale consente di usufruire di una detrazione del 50% sulle spese sostenute fino a fine anno: il tetto massimo previsto è di 96 mila euro per unità immobiliare. Senza proroghe si tornerà ad agevolazioni al 36% con tetto massimo di 48mila euro.
Gli interventi dell’Ecobonus, finalizzati cioè a perfezionare l’efficienza energetica di un edificio, comportano detrazioni Irpef/Ires tra il 50% ed il 90% della spesa, a seconda del tipo di operazione: si va dalla sostituzione di infissi, serramenti, schermature solari, caldaie a biomassa e caldaie a condensazione di classe A (detrazione del 50%) fino a quegli interventi determinanti dal punto di vista termico che coinvolgono oltre il 10% della superficie disperdente totale dell’edificio interessato, ovvero le facciate (90% di detrazione).
Anche il Sismabonus rientra tra i benefici in scadenza: si tratta della detrazione del 50% spettante per interventi antisismici effettuati su edifici siti in zone sismiche ad alto rischio (zone 1, 2, 3) entro i 96mila per unità immobiliare. Il beneficio sale se l’intervento preventivo fa passare l’edificio ad una classe di rischio inferiore (75%) o a due classi (85%).
In scadenza anche il Bonus facciate, detrazione di imposta pari al 90% delle spese sostenute tra 2020/2021 e documentate (pagamenti con bonifici bancari/postali) per operazioni di recupero e/o restauro della facciata di edifici esistenti riferibili ad ogni genere di categoria catastale. Unico vincolo il fatto che l’unità immobiliare sia collocata in zona A/B (decr.min. 1444/1968) o in zone ad esse assimilabili per decreto regionale o regolamenti edilizi comunali.
Si avvia alla fine il “Bonus idrico“, assegnato per incentivare il risparmio delle risorse idriche. Il beneficio (con tetto massimo di 1000 euro pro capite) può esser richiesto per acquisti o lavori finalizzati a limitare gli sprechi d’acqua avviati dal 1 gennaio 2021 e fino al 31 dicembre del corrente anno. In tutto il governo aveva stanziato 20 milioni di euro, tratti direttamente dal Fondo per il risparmio di risorse idriche.
Ricordiamo anche il Bonus mobili, corrispondente a detrazione Irpef fino al 50% per le spese finalizzate all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (o comunque classe A o superiore per forni e asciugatrici), in edifici sottoposti a ristrutturazione. L’agevolazione, richiedibile solo da parte di chi ha avviato gli interventi dal 1 gennaio 2020, spetta anche per acquisti effettuati nel 2021 (in questo ultimo caso il tetto di spesa su cui calcolare tale detrazione è stato innalzato fino a 16mila euro).
Conclusione vicina anche per il Bonus zanzariere, che si configura come detrazione Irpef/Iref al 50% su spese sostenute entro il 31 dicembre 2021 per l’acquisto di zanzariere dotate di schermatura solare. Il tetto massimo, che consente di coprire anche opere di smantellamento di sistemi preesistenti, è di 60mila euro.
Infine ricordiamo il Bonus Verde, che prevede una detrazione Irpef del 36% su spese finalizzate alla sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, all’acquisto di impianti di irrigazione o alla realizzazione di pozzi. Il beneficio, che copre anche i costi di progettazione, prevede un importo massimo di 5mila euro per unità immobiliare a uso abitativo (al massimo si possono quindi detrarre 1.800 euro per edificio). Non rientrano nel Bonus tutte quelle spese sostenute per la manutenzione ordinaria periodica di aree verdi preesistenti.
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