Antonio Piccirilli 17 agosto 2021 20:42
Ce n’è per tutti e per tutti i gusti. Dallo sconto per l’acquisto di una nuova tv alle agevolazioni per andare alle terme, fino ai contributi per le auto a basse emissioni. In Italia la politica dei bonus è una realtà ormai da qualche tempo e i partiti non sembrano di certo intenzionati a fare marcia indietro. Anzi. Negli ultimi anni è diventata una prassi sempre più consolidata quella di erogare contributi “a pioggia” utilizzando risorse che potrebbero essere invece spese per riforme più ambiziose e che abbiano una visione meno legata all’oggi e più proiettata al futuro (vedi alla voce “investimenti” e “riduzione del cuneo fiscale”).
Ovviamente ci sono bonus e bonus. Ognuno ha la sua ratio, i suoi obiettivi, i suoi limiti. E se per alcuni si sono levate molte critiche (il bonus ormai defunto per comprare bici e monopattini, per citare solo un esempio) altre agevolazioni hanno messo tutti d’accordo (è il caso ad esempio dell’assegno unico per i figli che entrerà a regime il prossimo gennaio).
Certo c’è un sospetto: che dietro il dilagare dei bonus ci sia da un lato l’ossessiva ricerca del consenso dei leader politici, dall’altro una mancanza di visione nel lungo periodo. E poi c’è un problema di equità. Sì perché non tutte le agevolazioni sono concesse seguendo un criterio legato al reddito. A volte è vero anzi il contrario. Tant’è che si sono dei bonus (ad esempio quelli legati alla ristrutturazione degli immobili) che vengono erogati sotto forma di detrazione e che di fatto permettono a chi ne usufruisce di pagare meno tasse. Il problema in questo caso è principalmente uno: a beneficiare delle agevolazioni è chi ha abbastanza denaro da investire, mentre chi non ha risparmi non può che restare alla finestra.
Non tutti i bonus vengono per nuocere
Dall’altra parte i bonus hanno senza dubbio anche un ritorno positivo. Non solo, banalmente, sulla capacità di spesa dei cittadini. Nel caso dell’ecobonus, per fare un altro esempio, l’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza energetica degli edifici con un occhio alla transizione ecologica; l’assegno per i figli è stato introdotto per contrastare la denatalità; il bonus cashback (ad oggi sospeso) per combattere l’evasione e favorire i pagamenti elettronici. E via dicendo. Ogni bonus dunque fa storia a sé e in questo preambolo – lungi dal voler dare giudizi di merito sulle singole misure – ci limitiamo ad evidenziare il fatto che negli ultimi anni c’è stato un utilizzo sproporzionato di questo strumento tanto che qualche osservatore ha parlato ironicamente di “bonuslandia”.
Abbiamo provato a passare in rassegna la maggior parte delle agevolazioni in vigore oggi in Italia, indicando requisiti, paletti e modalità di erogazione, ma soprattutto provando a capirne la ratio, pur consapevoli che si tratta di un’impresa improba e che probabilmente dimenticheremo qualcosa. Vediamo dunque nel dettaglio quali sono i bonus di cui è possibile usufruire nel momento in cui scriviamo o nel prossimo futuro.
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