E’ stato approvato lo scorso 27 ottobre dal Consiglio dei Ministri il decreto-legge per l’avvio del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) con diverse misure destinate al settore turismo. Tra questi c’è anche il Superbonus 80% destinato agli hotel e annunciato a settembre dal ministro Garavaglia. Alle norme approvate seguirà la parte operativa che verrà introdotta attraverso atti amministrativi.
Sono sei complessivamente gli interventi previsti per il turismo per un totale di 1,8 miliardi di euro, più diverse misure che indirettamente favoriranno anche l’industria dei viaggi. Eccoli:
- 500 milioni di credito d’imposta (80%) e fondo perduto per le imprese turistiche. Per hotel, strutture ricettive in generale, agriturismi, terme, stabilimenti balneari, porti turistici, parchi tematici, fiere e congressi è previsto un superbonus all’80% per interventi finalizzati all’incremento dell’efficienza energetica delle strutture, alla riqualificazione antisismica e all’eliminazione delle barriere architettoniche. I lavori dovranno risultare conclusi entro la fine del 2024 con il meccanismo del credito d’imposta cedibile a terzi e la formula delle compensazioni fiscali. Il superbonus sarà cumulabile con un contributo a fondo perduto fino a 40mila euro – 50mila euro se a richiederlo sarà un’impresa del sud o fino a 60mila euro per le aziende a conduzione rosa o giovanile under 35- e sarà abbinabile a un bonus digitalizzazione di 30mila euro per chi presenterà piani di investimento in tecnologia. La misura massima del contributo a fondo perduto non può superare il limite massimo di 100.000 euro e, comunque, non può essere superiore al 50 per cento dei costi dell’investimento. L’ammontare massimo del contributo a fondo perduto è erogato in un’unica soluzione a conclusione dell’intervento, fatta salva la facoltà di concedere, a domanda, un’anticipazione non superiore al 30 per cento del contributo a fondo perdutoa fronte della presentazione di idonea garanzia fideiussoria. I contributi a fondo perduto e il credito d’imposta potranno essere usati per i seguenti tipi di intervento:
a) interventi di incremento dell’efficienza energetica delle strutture e di riqualificazione antisismica;
b) interventi di eliminazione delle barriere architettoniche,
c) interventi funzionali alla realizzazione degli interventi di cui alle lettere a) b) ed e);
d) realizzazione di piscine termali e acquisizione di attrezzature e apparecchiature per lo svolgimento delle attività termali
e) spese per la digitalizzazione - 98 milioni per sostenere la digitalizzazione delle agenzie di viaggi e tour operator nella misura del 50% dei costi sostenuti fino a fine 2024.
- 500 milioni per attivare un Fondo con la partecipazione Mef e Bei per l’ammodernamento delle strutture ricettive, per interventi per la montagna, e lo sviluppo di nuovi itinerari turistici,
- 358 milioni destinati ad un Fondo di garanzia per sostenere il tessuto imprenditoriale e sviluppare nuove professionalità;
- 180 milioni fondo perduto e attivazione di un Fondo rotativo della Cdp per ammodernamento strutture, eliminazione barriere architettoniche, riqualificazione ambientale;
- 150 milioni per il Fondo nazionale per il Turismo, gestito con Cdp, per rafforzare strutture e valorizzare asset immobiliari.
A questi interventi bisogna aggiungere i 114 milioni stanziati per attivare il Digital Tourism Hub, una piattaforma digitale che verrà creata per “aggregare online l’offerta turistica nazionale” e 500 milioni per il progetto Caput Mundi, vale a dire interventi per sostenere da un punto di vista turistico l’offerta di Roma in vista del Giubileo 2025. Per un maggiore approfondimento di tutte le misure approvate, e di cui si attendono le istruzioni operative, rimandiamo a questo articolo di agosto scorso che analizza in dettaglio il PNRR.
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Source: qualitytravel.it
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