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Daniela Cardinale (CD). Interrogazione parlamentare per sollecitare cambio di classificazione sismica dei Comuni da zona 4 a zona 3. – il Fatto Nisseno

«Aggiornare la delibera di Giunta della regione Sicilia, risalente al 2003, con la quale si classificano i comuni siciliani nelle diverse aree sismiche previste dalla normativa vigente». A chiederlo è la deputata Daniela Cardinale (Centro Democratico – Gruppo Misto) che, nei giorni scorsi, ha depositato un’interrogazione parlamentare rivolta al premier Mario Draghi affinché l’esecutivo solleciti la regione Sicilia a dare seguito all’Ordinanza del Presidente del Consiglio risalente al 2003.

La normativa in essa contenuta, infatti, prevede che la classificazione dei comuni nelle diverse aree di pericolosità sismica, ricada proprio in capo alle regioni. Cosa che la Giunta regionale siciliana ha fatto proprio nel 2003 «ma – dichiara la deputata – ad oggi quell’elenco, alla luce nuove normative tecniche e tenuto conto delle rinnovate disposizioni dell’INGV, risulta oltremodo obsoleto e penalizza molte aree della regione in merito all’accesso alle diverse misure pensate dal legislatore proprio per quei comuni che ricadono in zone altamente sismiche».

Il riferimento della deputata è alle misure cosiddette Sismabonus e Sismabonus 110 percento, entrambe previste con Legge di Bilancio 2017 e 2021, le quali darebbero ai proprietari degli edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, l’opportunità di usufruire di importanti sgravi fiscali per la ristrutturazione degli immobili, proprio secondo le norme anti-sismiche. «Il problema – prosegue la parlamentare – è che i benefici escludono dall’elenco dei destinatari i proprietari di edifici situati in “zona 4”, ovvero l’area a più bassa pericolosità sismica».

Molti comuni siciliani, tuttavia, risulterebbero ancora classificati in “zona 4” quando, in realtà, stando alle nuove normative dovrebbero essere riclassificati per rientrare nelle aree a più alta pericolosità sismica. «Questo non solo alzerebbe il livello di attenzione verso quei territori altamente sismici della nostra regione – conclude la deputata Cardinale – ma darebbe a molti cittadini l’opportunità di adeguare gli immobili alla normativa attuale, scongiurando di fatti eventuali danni avversi che potrebbero verificarsi in seguito ad eventi sismici».

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