Per determinare l’impatto che un’opera modificativa può
comportare sul decoro architettonico del
condominio è necessario valutare l’unitarietà
originaria di linee e di stile, le
menomazioni intervenute successivamente
all’intervento e l’alterazione effettivamente
prodotta dallo stesso.
In ogni caso, il carattere lesivo degli
interventi dev’essere dimostrato mediante prove concrete e non può
essere attribuito solo sulla base del fatto che i lavori
potrebbero, potenzialmente, arrecare pregiudizio al decoro
dell’edificio.
Danni al decoro del condominio: valutazione impatto lavori
A chiarire il punto è stata l’ordinanza
della Corte di Cassazione del 4 marzo 2024, n. 5722,
con la quale ha confermato la legittimità di una delibera
condominiale che aveva autorizzato la realizzazione di
interventi di modesta entità, consistenti nella trasformazione in
portafinestra di due finestre appartenenti a
diverse unità immobiliari situate al pianterreno dell’edificio.
Spiegano gli ermellini che la decisione presa dalla Corte di
Appello sulla questione era corretta: nessuna violazione è stata
operata dell’art. 1122 c.c., secondo cui il condomino non può
eseguire opere
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