Le Commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato, il 31
agosto, hanno avviato l’esame del disegno di legge di conversione
del Decreto-Legge n. 115/2022 (Decreto Aiuti-bis) recante “Misure
urgenti in materia di energia, emergenza idrica, politiche sociali
e industriali”.
Entro l’8 ottobre la conversione in legge
Come di rito, il Parlamento ha 60 giorni dalla pubblicazione in
legge del Decreto Legge per convertirlo in legge, sempre con
modifiche rispetto al testo predisposto dal Governo. Nel caso del
Decreto Aiuti-bis questo tempo scade l’8 ottobre 2022 ma,
considerate le elezioni del 25 settembre, è probabile che la
conversione arriverà prima.
La discussione (almeno virtuale) non poteva sottrarsi al
problema in cui versa il comparto delle costruzioni a seguito delle
continue modifiche al meccanismo della cessione dei crediti. Un
meccanismo che ha giocato un certo ruolo nei bonus minori ma che è
risultato di primaria importanza per l’utilizzo delle detrazioni
fiscali di aliquota e importi più elevati (come il superbonus
110%).
Il blocco degli acquisti da parte delle principali Banche e di
Cassa Depositi e Prestiti, oltre che le riduzioni di Poste Italiane
(che non acquista più crediti indiretti) sono stati il principale
effetto dei continui cambi normativi. Un blocco che ha coinvolto in
maniera indiscriminata tutti gli operatori del settore che avevano
già stipulato un contratto o avviato un intervento. Con l’ovvia
conseguenza che imprese e professionisti si sono ritrovati i
cassetti fiscali pieni e le casse vuole. Un problema che avrà
l’unico effetto finale di determinare la morte economica di parte
del tessuto economico che ha fatto l’errore di vivere in uno Stato
di diritto,
I documenti acquisiti
Nell’attesa che l’Aula del Senato discuta il 6 settembre il
disegno di legge, le Commissioni riunite Bilancio e Finanze hanno
acquisito i documenti dei primi portatori di interesse:
- CGIL
- ASSISTAL
- FEDIR
- UNCAI
Nessuno di questi contiene un cenno sui problemi del comparto
edile e lo sblocco dei crediti ma nei prossimi giorni dovrebbero
proseguire le audizioni con nuovi interventi e proposte di
emendamento che certamente proveranno a dare una scossa al settore.
Dopo un’estate molto tranquilla sembrerebbe, però, che tutti si
siano rassegnati ad una fine che nessuno mai certificherà ma che
coinvolgerà migliaia di imprese e professionisti.
Source: lavoripubblici.it
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