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Decreto fiscale, via libera del cdm. Dal nuovo rinvio per le cartelle all’ecobonus: tutte le novità – la Repubblica

MILANO – Più tempo per le cartelle fiscali, ecobonus per le auto non inquinanti rifinanziato, altre 13 settimane di Cassa Covid fino alla fine dell’anno, un fondo con le risorse per pagare l’indennità ai lavoratori in quarantena e il pacchetto di misure per la sicurezza sul lavoro. Sono alcune delle misure principali del decreto fiscale che ha ricevuto il via libera oggi in Consiglio dei ministri. Un via libera segnato però da un nuovo scontro all’interno del governo, con la Lega all’attacco del rifnanziamento del reddito di cittadinanza per 200 milioni di euro previsto dal decreto. Fondi che secondo la Lega sarebbero stati reperiti sottraendo risorse al reddito di emergenza (90 milioni), all’accesso anticipato al pensionamento per lavori faticosi e pesanti (30 milioni), all’accesso al pensionamento dei lavoratori precoci (40 milioni) e ai congedi parentali (30 milioni).

Cartelle, più tempo per pagare

Una delle misure principali riguarda le cartelle esattoriali. Ci saranno cinque mesi per pagare le cartelle sospese per la pandemia che dal primo settembre l’Agenzia delle Entrate ha ripreso a notificare.  Una risoluzione parlamentare approvata da tutte le forze di maggioranza chiede di concedere fino a 150 giorni per pagare le cartelle notificate dal 1 settembre e di rimettere nei termini chi è decaduto dalle rate della rottamazione.

Rifinanziato l’ecobonus

Nuove risorse in arrivo sul fronte degli incentivi auto. Ammonta a 100 milioni lo stanziamento previsto dal decreto per rifinanziare l’ecobonus auto a favore delle vetture non inquinanti. La proroga degli incentivi, sarebbe resa necessaria dall’esaurimento delle risorse stanziate finora. Stando al monitoraggio del Mise infatti, gli stanziamenti rimangono solo per le vetture usate, per quelle con emissioni di CO2 tra 61 e 135 mg e per i motocicli.

Proroga al 31 dicembre per la cassa Covid

Come discusso ieri con i sindacati nel testo entra il rifinanziamento della cassa Covid fino al 31 dicembre. I datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da Covid-19 possono presentare, per i lavoratori in forza alla data di entrata in vigore del presente decreto, domanda di assegno ordinario e di cassa integrazione salariale in deroga per una durata massima di tredici settimane nel periodo tra il 1° ottobre e il 31 dicembre 2021. I trattamenti di cui al presente comma sono concessi nel limite massimo di spesa pari a 657,9 milioni di euro per l’anno 2021. Le settimane si riducono a 9 nel caso di industrie tessili, delle confezioni di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia, e delle fabbricazioni di articoli in pelle e simili. I trattamenti di cui al presente comma sono concessi nel limite massimo di spesa pari a 140,5 milioni di euro per l’anno 2021.

Congedi, indennità al 50% per genitori a casa con figli con Covid

Novità anche sul fronte dei congedi.  Il lavoratore dipendente genitore di figlio convivente minore di anni quattordici, alternativamente all’altro genitore, può astenersi dal lavoro per un periodo corrispondente in tutto o in parte alla durata della sospensione dell’attività didattica o educativa in presenza del figlio, alla durata dell’infezione da sars -Cov-2 del figlio, nonché alla durata della quarantena.  La norma prevede il riconoscimento un’indennità pari al 50% della retribuzione. Il beneficio è riconosciuto ai genitori di figli con disabilità in situazione di gravità accertata a prescindere dall’età del figlio.

Le misure per la sicurezza sul lavoro

Come annunciato nei giorni scorsi nel testo è presente anche l’ampio pacchetto di misure sul tema della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In presenza di lavoratori irregolari o di violazioni delle norme di sicurezza scatterà la sospensione dell’attività economica e lavorativa. La soglia di lavoro nero scende dal 20 al 10% rispetto al totale dei lavoratori dell’impresa e saranno individuate le casistiche che permettono da subito di poter sospendere le attività fino a quando l’azienda non si rimette in regola. Si prevede il rafforzamento dell’Ispettorato del lavoro attraverso l’accelerazione delle procedure di reclutamento di ispettori e di personale tecnico e amministrativo. Arriva anche una banca dati informatica unica che metterà in sinergia Ispettorato nazionale del lavoro, Inail, regioni e Asl. si riattiva inoltre la commissione consultiva al ministero del Lavoro per il monitoraggio.

Più fondi a Rfi

Tra le misure inserite nel provvedimento, ha fatto sapere il Mims, anche una dote da 1,3 miliardi a Rete Ferroviaria Italiana (Rfi, parte delle Fs) per “accelerare la realizzazione delle opere infrastrutturali”. Le risorse, che devono essere impiegate entro la fine dell’anno, comportano un aumento delle anticipazioni per il 2021 e riguardano i progetti del Pnrr: tra gli altri, si citano gli appalti per l’alta velocità Napoli-Bari e Palermo-Catania, l’elettrificazione dille linee nel Sud, del Nodo di Genova e Terzo Valico dei Giovi. Interventi in larga parte commissariati. Gli 1,3 miliardi “serviranno per erogare alle imprese appaltatrici anticipazioni fino al 30% del valore delle opere, per velocizzare gli interventi sulla rete ferroviaria”. Previsto un aumento di 20 milioni anche per la dotazione delle Capitanerie di porto: in questo caso, l’anticipo delle risorse verrà recuperato nel biennio successivo.
 

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