È in Gazzetta Ufficiale n. 108 del 7 maggio 2021 il decreto legge 6 maggio 2021, n. 59 recante “Misure urgenti relative al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza e altre misure urgenti per gli investimenti”.
Con il Fondo Complementare PNRR, detto anche “fondone”, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile 2021, sono stanziate risorse nazionali che vanno ad integrare gli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per complessivi 30.622,46 milioni di euro per gli anni dal 2021 al 2026.
Nello specifico, il dl n. 59-2021 stabilisce la ripartizione del fondone da 30,6 miliardi finalizzato ad integrare con risorse nazionali il PNRR. Le risorse sono destinate anche al superbonus, alle opere infrastrutturali, passando per il piano Transizione 4.0.
A proposito di Superbonus, attraverso il decreto fondone PNRR oltre al rifinanziamento del Fondo sviluppo e coesione (FSC) 2021-2027, sono previste nuove risorse per la super agevolazione. Oltre 5 miliardi sono diretti al Piano Transizione 4.0, in aggiunta agli oltre 13 miliardi già destinati ai crediti d’imposta dal Recovery, e fondi per l’alta velocità Salerno-Reggio Calabria e Verona-Padova.
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Fondone complementare PNRR e recovery fund: che differenza c’è?
Il fondone complementare PNRR è una misura nazionale ma che segue il modello del piano comunitario e sfrutta le semplificazioni procedurali previste dal Next Generation EU.
La differenza tra i due sta negli obblighi di rendicontazione: per il fondone complementare PNRR non è previsto nessun obbligo di rendicontazione a Bruxelles e in casi particolari gli interventi potrebbero beneficiare di scadenze che vanno oltre il 2026.
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Dove sono destinate le risorse del fondo complementare?
Analizzando il piano nel dettaglio, le risorse nazionali del fondone complementare saranno ripartite tra:
- servizi digitali e cittadinanza digitale – Piattaforma PagoPA e App “IO”;
- tecnologie satellitari ed economia spaziale;
- riqualificazione edilizia residenziale pubblica;
- interventi per le aree del terremoto;
- Ecobonus e Sismabonus;
- infrastrutture e mobilità sostenibili (rinnovo flotte, bus, treni e navi verdi) per la sostenibilità ambientale dei porti e il miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade;
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- investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici e aree naturali e per altri interventi in materia;
- salute, ambiente e clima; ospedale sicuro e sostenibile; ecosistema innovativo della salute;
- case dei servizi di cittadinanza digitale; transizione 4.0; accordi per l’innovazione;
- costruzione e miglioramento di padiglioni e spazi per strutture penitenziarie per adulti e minori
- contratti di filiera e distrettuali per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo;
- iniziative di ricerca per le tecnologie e percorsi innovativi in ambito sanitario e assistenziale.
Il decreto introduce un incremento di 15.500 milioni di euro della dotazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione, periodo di programmazione 2021-2027.
Le risorse per Eco e Sisma Bonus
Sono di oltre 4,5 miliardi di euro, le risorse dedicate alla proroga del superbonus 110%. Ne abbiamo parlato meglio in questo articolo > Scadenza Superbonus diversa per edifici unifamiliari e condomini <
Nello specifico, le risorse stanziate per Ecobonus e il Sismabonus fino al 110% sono investimenti complementari alla strategia PNRR della Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica – Componente 3 – Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici.
Non perderti: Super Sismabonus e contributi per la ricostruzione sono cumulabili
Le risorse per le infrastrutture e la mobilità sostenibile
Le risorse stanziate per le infrastrutture e la mobilità sostenibile sono investimenti complementari alla strategia PNRR della Missione 3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile – Componente 1 – Alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0.
La misura è quella delle “Strade Sicure” che prevede:
- l’implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel (A24-A25) – 150 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, 90 milioni di euro per l’anno 2023, 337 milioni di euro per l’anno 2024, 223 milioni di euro per l’anno 2025 e 50 milioni di euro per l’anno 2026;
- l’implementazione di un sistema di monitoraggio dinamico per il controllo da remoto di ponti, viadotti e tunnel (ANAS) – 25 milioni di euro per l’anno 2021, 50 milioni di euro per l’anno 2022, 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 e 75 milioni di euro per l’anno 2026.
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