In attesa del Consiglio dei ministri che darà l’ok al testo ufficiale del decreto Semplificazioni, alcune delle novità sono state anticipate dall’ultima bozza in circolazione: si tratta della riforma del Codice degli appalti – tema che rischia di spaccare la maggioranza – Superbonus 110%, edilizia scolastica e riqualificazione dei centri storici.
Per velocizzare i lavori, il dl Semplificazioni ritorna al criterio di attribuzione degli appalti “a ribasso”, cosa che non piace a Leu e PD e che rischia di favorire le mafie. Per questo i sindacati sono sul piede di guerra. Altro grande tema del dl Semplificazioni è la transizione digitale, necessaria a dare il via ai progetti del PNRR.
Ecco la bozza pdf – 44 articoli – del decreto legge, in attesa di approvazione:
- Bozza decreto Semplificazioni (21 maggio 2021)
- Testo pdf della bozza che sarà oggetto del prossimo Consiglio dei ministri
Tutte le misure spiegate, le novità e i “nodi” da sciogliere.
DECRETO SEMPLIFICAZIONI, TESTO E BOZZA: COSA PREVEDE
Quando esce il testo del decreto Semplificazioni?
Il ritardo nell’emanazione del dl Sostegni bis ha fatto slittare anche il decreto Semplificazioni, che tuttavia dovrebbe essere approvato entro il mese di maggio.
Fonti governative hanno anticipato che si terrà un Consiglio dei ministri entro la fine della settimana anche se – ad oggi – la maggioranza non è compatta riguardo alla riforma del Codice degli appalti: alcuni (in particolare Leu e Pd) ritengono che si tratti di un “ritorno al passato”, cosa che non piace nemmeno all’ex Ministro De Micheli.
Sugli altri punti del decreto, invece, non dovrebbero esserci particolari complessità. Si resta in attesa della seduta in Cdm.
Codice degli appalti
Nel complesso delle novità del decreto Semplificazioni, la riforma del Codice degli appalti sembra l’unica sulla quale il governo non sia d’accordo. Al fine di accelerare i lavori – come chiede l’Europa – il decreto segna il ritorno del subappalto senza soglia. Questo significa che sta per scomparire il limite del 40% introdotto nell’ultima deroga al Codice degli appalti.
Le gare d’appalto saranno attribuite secondo il prezzo più basso, criterio che non garantisce la qualità dei materiali e dei lavori e che, storicamente, ha avvantaggiato la criminalità organizzata.
Né la liberalizzazione del subappalto né il principio del prezzo più basso piacciono ai sindacati, pronti ad una mobilitazione che potrebbe far slittare i lavori del governo.
Superbonus 110%
Tra gli obiettivi principali del nuovo decreto c’è la semplificazione delle procedure di richiesta e ottenimento del Superbonus 110%. Nella bozza è prevista l’eliminazione dei vincoli per edifici unifamiliari e complessi abitativi plurifamiliari “che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi all’esterno”.
Potranno fruire del Superbonus anche le società per azioni, srl, cooperative, trust per immobili con attività d’impresa o industriale o agricola ed altri enti pubblici e privati.
Gli interventi agevolati sono da considerare:
“manutenzione straordinaria e sono realizzabili mediante comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila), in cui sono attestati gli estremi del titolo abilitativo o che la costruzione è stata completata in data antecedente al settembre 1967.”
Nel testo si precisa che gli “impianti termici” sono tutti gli apparecchi – non necessariamente fissi – finalizzati alla climatizzazione invernale degli ambienti.
Economia circolare
Ampio spazio del dl è dedicato all’economia circolare e al contrasto idrogeologico (articoli da 15 a 20) con queste misure:
- diffusione delle comunicazioni digitali delle Pa;
- semplificazione del procedimento di autorizzazione per l’installazione di infrastrutture di comunicazione elettronica;
- agevolazione per l’infrastrutturazione digitale degli edifici e delle unità immobiliari.
Inoltre vengono dettate nuove norme per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, misure di semplificazione in materia di incentivi per l’efficienza energetica, sismabonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica di veicoli elettrici e rigenerazione urbana.
Rivalutazione centri storici e città d’arte
Importanti novità per l’edilizia dei centri storici e delle città d’arte con valore storico culturale: via libera alle demolizioni al fine di ricostruire secondo i parametri pre-demolizione.
Così è dato il via libera agli ampliamenti fuori sagoma e all’innalzamento dell’altezza purché nei limiti delle distanze legittimamente preesistenti.
Tali lavori si potranno realizzare esclusivamente all’interno di piani urbanistici ad hoc e senza toccare i palazzi vincolati. Manca però la parte degli incentivi, come, invece, avevano chiesto molti sindaci di città storiche.
Edilizia scolastica
Con riguardo all’edilizia scolastica, il decreto conferisce al Ministero dell’Istruzione “poteri sostitutivi degli enti locali” nella progettazione ed esecuzione dei lavori riqualificazione, messa in sicurezza e costruzione delle scuole di ogni ordine e grado; e fino a dicembre 2026 sindaci e presidi avranno poteri di commissariamento per la riqualificazione degli edifici.
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