Il decreto Sostegni ha ottenuto il via libera dal Senato, passando ora all’esame della Camera. Il maxi-emendamento, sostitutivo del provvedimento integrale, è stato approvato con 207 voti favorevoli, 28 contrati e 5 astenuti. Il decreto Sostegni si basa sui 32 miliardi di euro provenienti dallo scostamento di bilancio, utilizzati soprattutto per i ristori alle attività e alle famiglie in difficoltà. Ora il dl passerà alla Camera, dove deve essere convertito in legge entro il 21 maggio: la discussione generale inizierà lunedì 17 maggio, con il voto finale previsto per la serata di mercoledì 19. Considerando i tempi stretti, non ci saranno ulteriori modifiche al provvedimento.
Le misure del decreto Sostegni
Il provvedimento prevede nuovi ristori per le imprese, con una modifica della platea e dei criteri di calcolo per i sussidi, con tanto di scomparsa del parametro dei codici Ateco. Al settore della montagna vanno 700 milioni di euro, mentre per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo viene prevista una indennità da 2.400 euro. Viene stanziato un miliardo per finanziare il reddito di cittadinanza e un miliardo e mezzo per il reddito di emergenza. Il decreto, inoltre, annulla le cartelle rivolte a chi ha redditi più bassi relative al periodo che va dal 2000 al 2010. Proroga, fino a fine giugno, per il blocco dei licenziamenti.
Le modifiche al decreto Sostegni al Senato
L’esame del decreto al Senato ha portato alla proroga dei voucher viaggi per voli, treni e pacchetti turistici, che avranno validità di 24 mesi (prima erano 18), mentre per gli spettacoli il limite sarà tre anni. Viene istituto un fondo da 10 milioni per i genitori separati o divorziati in difficoltà economica, garantendo loro l’assegno di mantenimento per un massimo di 800 euro al mese. Il decreto prevede anche lo stop alla prima rata Imu per le imprese che registrano un calo di fatturato del 30% e la sospensione del canone Rai per alberghi, bar e ristoranti. Altro capitolo è quello del superbonus per le imprese: la Ragioneria generale dello Stato ha bloccato le norme, votate in commissione, che avrebbero permesso la possibilità di cedere a terzi i crediti d’imposta per il bonus mobili ed elettrodomestici e per il bonus edilizi al 50% per realizzare autorimesse e posti auto e per l’eliminazione delle barriere architettoniche su ascensori e montacarichi. Sul tema si è scatenata la protesta del Movimento 5 Stelle, che ha annunciato di voler ripresentare la norma nel decreto Sostegni bis, un provvedimento che dovrebbe essere da circa 40 miliardi e che dovrebbe vedere la luce nei prossimi giorni.
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