Decreto sostegni: arrivano le osservazioni
della Confederazione AEPI, presentate alle commissioni Programmazione
economica- bilancio e Finanze e tesoro. «Le misure introdotte- commenta il
presidente Mino Dinoi- sono sicuramente apprezzabili, ma lo scenario
dell’ultimo anno fa emergere la necessità di una programmazione riformatrice
capace di preparare il nostro Paese alle sfide future». Da qui la proposta di
alcuni emendamenti, con la volontà di fornire un contributo ai lavori
parlamentari, alla luce dell’ascolto dei bisogni di professionisti e piccole e
micro imprese che, più di altri, stanno subendo il contraccolpo della crisi.
Particolare attenzione al settore HO.RE.CA.,
particolarmente colpito dalla congiuntura economica causata dal Covid-19. Ad
esempio, uniformando il cosiddetto ‘Bonus mobili’ a quanto avviene per altri
interventi, in modo da agevolarne la fruizione. Inoltre nel visto di conformità
sulla documentazione che attesta la sussistenza dei requisiti per le pratiche
sul Superbonus coinvolgere, oltre i CAF, anche i tributaristi abilitati. Altra
proposta emendativa riguarda la concessione, mediante CONSAP, di una garanzia
statale in favore dei soggetti che intendano realizzare gli interventi di cui
all’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, e che non presentino
un profilo creditizio tale da consentire l’accesso ad un finanziamento. Secondo
AEPI questa disposizione, di scarso impatto per le finanze statali, «potrebbe
mobilitare ingenti risorse da riversare nell’economia reale e in particolare in
un settore trainante come quello dell’edilizia». Ancora: l’estensione
dell’accesso al regime opzionale della cedolare secca – prevista per le sole
locazioni ad uso abitativo – anche per la tassazione del reddito riveniente
dalla locazione di immobili diversi da quelli ad uso abitativo, con un’aliquota
del 21%. Si chiede inoltre di potenziare adeguatamente la portata finanziaria per
supportare e rilanciare il ruolo e la funzione sociale degli istituti di
patronato che in passato hanno subito una serie di tagli, ma svolgono un ruolo
fondamentale di intermediazione tra cittadini e pubblica amministrazione, come
peraltro dimostrato durante l’emergenza epidemiologica.
«L’emergenza sanitaria in atto e la
conseguente crisi economica- conclude il presidente Dinoi- hanno evidenziato
che le misure finora adottate non bastano: occorrono provvedimenti che favoriscano
crescita e competitività di tutti gli studi professionali e siano in grado di
individuare strumenti idonei per tutelare e rendere più flessibile il mercato
del lavoro. La crescita e la ripresa del Paese non possono prescindere dallo
sviluppo del mondo delle professioni, la parte più importante del settore dei
servizi alle imprese e alle persone».
Gli emendamenti, oltre al presidente
Dinoi, portano la firma dei coordinatori di AEPI dell’ufficio Legislativo,
della commissione Ccnl e di quella Fiscalità e tributi, rispettivamente
Giovanni Malinconico, Patrizia Gabellone e Celestino Bottoni.
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