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Def 2022, approvato il documento: cosa è e cosa contiene il testo – idealista.it/news

Indice dei contenuti

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Def 2022 (contestualmente il presidente Draghi ha firmato anche il dpcm sugli incentivi auto 2022). Scopriamo cos’è e cosa contiene il testo del Documento di economia e finanza.

Cosa è il Def

Il Def (Documento di Economia e Finanza) ogni anno viene stilato dal governo, è un documento che serve per individuare e definire chiaramente le linee principali della politica economica del Paese. È composta da tre grandi sezioni: il programma di stabilità, Analisi e Tendenze della Finanza Pubblica e Il programma nazionale di Riforma.

Ogni anno, alle principali sezioni, si aggiungono degli allegati. Le scadenze europee, anche se non sono strettamente vincolanti, prevedono che il Def venga presentato entro il 10 aprile di ogni anno. Il Parlamento è chiamato a esaminare il testo, ma può esprimere un voto soltanto sulla Relazione che il governo presenta a Camera e Senato.

Si tratta, in sostanza, di uno strumento di programmazione economica che, anche se non ha carattere vincolante, è molto importante, perché è il documento sul quale si basa il giudizio dell’Unione europea sull’Italia.

Cosa si trova nella prima sezione del Documento di economia e finanza?

Nella prima sezione del Def troviamo importanti linee guida che riguardano:

  • gli obiettivi di politica economica e il quadro delle previsioni economiche e di finanza pubblica almeno per il triennio successivo e gli obiettivi articolati per i sotto settori del conto delle amministrazioni pubbliche;
  • l’aggiornamento delle previsioni per l’anno in corso, evidenziando gli eventuali scostamenti rispetto al precedente Programma di stabilità;
  • l’evoluzione economico-finanziaria internazionale, per l’anno in corso e per il periodo di riferimento; per l’Italia, le previsioni macroeconomiche, per ciascun anno del periodo di riferimento, con evidenziazione dei contributi alla crescita dei diversi fattori, dell’evoluzione dei prezzi, del mercato del lavoro e dell’andamento dei conti con l’estero;
  • le previsioni per i principali aggregati del conto economico delle amministrazioni pubbliche;
  • gli obiettivi programmatici, indicati per ciascun anno del periodo di riferimento, in rapporto al prodotto interno lordo, tenuto conto della manovra, per l’indebitamento netto, per il saldo di cassa, al netto e al lordo degli interessi e per il debito delle amministrazioni pubbliche.

Def 2022 approvato

Il Def 2022 che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri tiene conto del peggioramento del quadro economico determinato da diversi fattori, meno favorevoli di quanto fossero in occasione della pubblicazione della Nota di aggiornamento al Def (Nadef) nello scorso settembre.

In tale scenario, la previsione tendenziale di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2022 scende dal 4,7% programmatico della NADEF al 2,9%, quella per il 2023 dal 2,8% al 2,3%. Il disavanzo tendenziale della pubblica amministrazione è indicato al 5,1% per quest’anno; scende successivamente fino al 2,7% del PIL nel 2025.

Gli obiettivi per il disavanzo contenuti nella NADEF sono confermati: il 5,6% nel 2022, in discesa fino al 2,8% nel 2025. Vi è quindi un margine per misure espansive (0,5 punti percentuali di PIL per quest’anno, 0,2 punti nel 2023 e 0,1 punti nel 2024 e nel 2025).

Questo spazio di manovra sarà utilizzato dal Governo per un nuovo intervento con diverse finalità, in particolare per contenere il costo dei carburanti e dell’energia per famiglie e attività produttive, potenziare gli strumenti di garanzia per l’accesso al credito delle imprese, integrare le risorse per compensare l’aumento del costo delle opere pubbliche e ripristinare alcuni fondi.

Per effetto di questi interventi, la crescita programmatica sarà lievemente più elevata di quella tendenziale, soprattutto nel 2022 e nel 2023 (3,1% e del 2,4%), con riflessi positivi sull’andamento dell’occupazione. Il rapporto debito/PIL nello scenario programmatico diminuirà quest’anno al 147,0%, dal 150,8% del 2021, per calare poi progressivamente fino al 141,4% nel 2025.

Incentivi auto 2022

Insieme all’approvazione del Def 2022, è arrivato anche il dpcm del presidente Draghi sugli incentivi auto 2022. Il provvedimento destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022-2023-2024. In particolare, la misura stabilisce che:

  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 0-20 g/km (elettriche), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 3 mila euro, a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024;
  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissione 21-60 g/km (ibride plug – in), con un prezzo fino a 45 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro a cui potranno aggiungersi ulteriori 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024;
  • per l’acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 nella fascia di emissioni 61-135 g/km (endotermiche a basse emissioni), con un prezzo fino a 35 mila euro + Iva, è possibile richiedere un contributo di 2 mila euro se è contestualmente rottamata un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024.

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