
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L’Italia è ricca di casali bellissimi che, purtroppo, versano in
stato di abbandono, ideali per essere ristrutturati e per farne
seconde case per le vacanze, oppure demoliti e ricostruiti ex novo.
La possibilità di beneficiare dei bonus fiscali, del superbonus in
particolare, in chiave eco o sisma, può fare la differenza.
Tuttavia bisogna fare attenzione, bisogna sapere quali sono i
lavori che rientrano – e quali no – nelle agevolazioni, per evitare
amare sorprese.
Demolizione e ricostruzione con i bonus: le spese
ammissibili
Soprattutto se l’edificio è allo stato di rudere non è facile
stabilire quali sono “i costi strettamente correlati agli
interventi agevolabili” per i quali vale il cosiddetto
“principio assorbente”.
Occhio agli interventi agevolabili
L’Agenzia delle Entrate ha più volte chiarito che rientrano in
detrazione tutti i costi strettamente collegati alla realizzazione
dei lavori agevolabili, a condizione che l’intervento a cui si
riferiscono sia effettivamente realizzato. Poi ha sempre detto che
“l’individuazione delle spese connesse deve essere effettuata
da un tecnico abilitato”, ma non è mai
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