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Demolizione dell’edificio industriale e ricostruzione di tre villette a schiera, quali regole per il Super… – la Repubblica

Per poter ottenere la detrazione del 110% in caso di demolizione e ricostruzione di un immobile con cambio di destinazione d’uso è necessario che il progetto rientri nell’ambito dei lavori di ristrutturazione. Quindi è necessario che il Comune riconosca la possibilità di effettuare i lavori con ampliamento nell’ambito del piano di rigenerazione urbana. Se questo è presente è possibile accedere alle agevolazioni esclusivamente per quel che riguarda il sisma bonus, nel caso in cui si tratti una zona sismica 1,2 o 3. Non sarà invece possibile accedere al l’ecobonus o al Superbonus energetico dal momento che l’edificio di partenza non è dotato di impianto di riscaldamento.  Quanto al massimale ammesso all’agevolazione, in tutti i casi di interventi che rientrano nella ristrutturazione e prevedono demolizione e ricostruzione, ai fini del tetto di spesa occorre considerare il numero di immobili presenti alla data di avvio dei lavori, come ribadito dall’Agenzia delle entrate da ultimo con la risspota 17/2021. Di conseguenza poiché si tratta di un unico edificio la spesa ammessa a godere delle agevolazioni per il soggetto che effettuerà i lavori è pari a  96.000  euro. Su questo ammontare di spesa se il proprietario è un privato la percentuale di detrazione è pari al 110%. viceversa se si tratta di un’impresa non è possibile usufruire del sisma bonus al 110% ma esclusivamente del sisma bonus con le aliquote ordinarie, quindi fino ad un massimo dell’80% in caso di riduzione di due classi sismiche visto che l’immobile non è riscaldato e quindi non è possibile accedere alla detrazione per eco e sisma bonus. Per quel che gli acquirenti, invece, nel caso di acquisto di case antisismiche è possibile avere la detrazione del 110% su un totale di  96.000 euro, per ciascun immobile acquistato, a patto che il rogito avvenga entro la data prevista per il termine dell’agevolazione quindi entro il 30 giugno del 2022. Possibile comunque la cessione del credito o lo sconto in fattura.

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