Non ne esce benissimo ANAC dalla recente indagine sulla
digitalizzazione del ciclo di
vita dei contratti pubblici, sistema
avviato dal 1° gennaio 2024, non senza qualche difficoltà,
soprattutto a carico delle stazioni appaltanti.
Digitalizzazione contratti pubblici: l’indagine
ASMEL
L’indagine, realizzata da NOTO Sondaggi per conto di
ASMEL, l’Associazione per la sussidiarietà e
modernizzazione degli enti locali, ha riguardato un panel di circa
1000 Responsabili Unici di Progetto. Per il 77% degli intervistati
la digitalizzazione del ciclo di vita degli appalti rappresenta
senza dubbio un’opportunità, a patto che i sistemi telematici siano
usabili e non comportino appesantimenti procedurali.
Cosa che in realtà non si è verificata, dato che l’avvio della
spinta al digitale ha presentato numerosi ritardi negli ultimi
quattro mesi. Un fenomeno che secondo ASMEL sembra essere
sottovalutato dall’ANAC la quale, nonostante le sollecitazioni
e difficoltà operative, per il 58% dei RUP intervistati non ha
fornito risposte adeguate.
Non solo: numerose le insidie nel passaggio, tanto che il 69%
degli intervistati lo ha giudicato un’esperienza negativa a causa
delle troppe criticità
…continua a leggere
Tutti i diritti dei contenuti presenti in questo articolo sono della fonte e vengono riportati solo per “diritto di breve citazione” (art. 70 Legge n. 633/1941), indicando sempre la fonte, con relativo link al sito di provenienza. Leggi il Disclaimer.