La digitalizzazione degli appalti porta
importanti novità anche nell’ambito dei
microaffidamenti, ovvero per le procedure
afferenti ad appalti di lavori e servizi sotto i 5mila
euro, con l’obbligo di ricorrere al MEPA o a sistemi
analoghi anche in questi casi.
Microaffidamenti e nuovo Codice appalti: obbligo di utilizzo
del MEPA
A chiarirlo è il Supporto Giuridico del Servizio
Contratti Pubblici del MIT, con il
Parere del 27 luglio 2023, n. 2196, reso a seguito
della richiesta da parte di una Stazione appaltante sulla
definizione di “autonomo utilizzo di strumenti
telematici” nel caso di appalti
PNRR, intendendo obbligatoriamente i sistemi di
negoziazione elettronici come MEPA o equivalenti regionali, oppure
se lo stesso comprenda anche il semplice utilizzo della PEC.
Questo anche perché, secondo la SA, dato che l’importo
dell’affidamento è inferiore ai 5mila euro, sarebbe rispettata
la normativa che obbliga il ricorso a Mepa o simili solo sopra tale
soglia.
Nel rispondere, il MIT ha richiamato l’Allegato 1 al nuovo
Codice dei Contratti Pubblici,
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