“Un testo meno ambizioso, più tiepido e flessibile rispetto
alla prima versione, che non parla più di classi energetiche, ma di
emissioni, e che posticipa alcuni traguardi e affida ai singoli
stati membri l’individuazione di un piano nazionale per
ristrutturare gli edifici residenziali più energivori”.
Direttiva Green: come raggiungere gli obiettivi della
EPBD?
È questo il commento di Marco Marcatili,
Direttore Sviluppo di Nomisma, parlando della
nuova direttiva Green, recentemente approvata
dalla Plenaria del Parlamento Europeo, avallata anche dal Consiglio
Ecofin (l’Italia comunque tra i voti contrari) e di cui si attende
soltanto la pubblicazione nella GUUE per la successiva entrata in
vigore.
Il parametro non è più rappresentato dal salto di
classi energetiche, ma dalla diminuzione di
emissioni, che dovranno essere ridotte del 16% entro il
2030 e del 20%-22% entro il 2035 nel caso
di edifici residenziali. Dal 2040 divieto di utilizzo di caldaie a
combustibili fossili, che dal 2025 non potranno nemmeno essere
incentivate. Obiettivo finale nel 2050 è la neutralità
climatica dell’intero parco immobiliare
Sul punto, Marcatili
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