Dovrebbe arrivare entro metà aprile l’approvazione da parte
del Consiglio Europeo sulla Direttiva Green,
con la successiva pubblicazione della EPBD nella
Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea – e l’entrata in vigore del
provvedimento, con tutte le “conseguenze” del caso.
Direttiva Green: necessario il piano di intervento
Finita l’ora delle ipotesi e degli aggiustamenti, arriverà
infatti il momento di rimboccarsi le maniche, in
previsione della presentazione entro il 2025 del piano
degli interventi che l’Italia intende portare avanti per il
raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Direttiva.
L’Europa chiede infatti la riduzione del 16% dei consumi
energetici degli edifici entro il 2030, target che sale al 20-22%
per il 2035. Inoltre gli edifici pubblici di nuova costruzione
dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2028, con
l’estensione di tale obbligo agli altri per il 2030.
Nessun obbligo di salto di classe energetica ma, per raggiungere
gli obiettivi richiesti, la riqualificazione dovrà
necessariamente riguardare gli edifici maggiormente
energivori e quindi rientranti nelle classi F e G.
Le richieste al MASE
Si apre quindi la fase della
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