Doveva iniziare alle 9 il voto nelle commissioni riunite Bilancio e Finanze sugli emendamenti al dl Aiuti bis, che contiene le misure urgenti del governo per affrontare la crisi energetica, l’emergenza idrica e sostenere le imprese. La convocazione, però, è stata rimandata prima alle 10.30 e poi alle 13. Il motivo è che mancano ancora i pareri del ministero dell’Economia sugli emendamenti “superprioritari” presentati dai partiti, cioè le relazioni tecniche sulle coperture.
Tra i punti più dibattuti c’è quello della cessione dei crediti del superbonus e la scuola. Ieri il tema è stato discusso in una videoconferenza tra il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, e i presidenti delle commissioni Bilancio e Finanze, Daniele Pesco del M5S e Luciano D’Alfonso del Pd. A chiedere interventi in questo senso è la maggioranza delle forze politiche, ma il Mef avrebbe espresso dubbi sulla fattibilità di alcune proposte. Tanto che tra i corridoi del Senato in molti sono convinti che l’approdo in Aula del provvedimento, previsto per le 14.30 potrebbe slittare.
A chiedere di sbloccare il mercato dei crediti edilizi è Forza Italia. “Si deve subito sanare la gigantesca stortura dell’estensione della responsabilità delle imprese e delle banche cessionarie dei crediti fiscali relativi ai bonus edilizi”, è l’appello del deputato azzurro Paolo Barelli. “Nell’ambito dell’esame del decreto Aiuti-bis, il Senato – incalza – ha la grande occasione di risolvere questo problema, determinato dalle arbitrarie prese di posizione dell’Agenzia delle entrate”.
Il partito ha presentato una serie di emendamenti sulla questione. Attualmente, secondo un report dell’Enea, il totale di investimenti ammessi a detrazione è di 43 miliardi di euro, con un onere potenziale per lo Stato di oltre 47 miliardi. “Ma questa massa di risorse – continua Barelli – è in gran parte bloccata perché l’Agenzia delle Entrate ha cambiato le carte in tavola”. “Riteniamo assolutamente scorretto – conclude – che il Mef si trinceri dietro la presunta insindacabilità delle circolari dell’Agenzia delle Entrate per realizzare un risparmio pubblico, oltretutto a spese delle imprese e dei meno abbienti”.
Anche la Lega, spiega in una nota il senatore Alberto Bagnai, è “al lavoro per proporre una soluzione al tema della responsabilità solidale del cessionario”. “Lo scopo – chiarisce – è sbloccare quanto prima le cessioni dei crediti nel rispetto dei principi della diligenza e della buona fede, per evitare che il contrasto alle frodi si traduca in un accanimento normativo compromettendo la ripresa dell’economia e per dare finalmente un quadro normativo stabile ai tanti imprenditori operanti nel settore”.
In pressing anche il M5S che chiede che “dal 2022 al 2032, ai fini degli adempimenti, le banche possano utilizzare in compensazione i crediti di imposta, fino al 10 per cento delle somme dovute per ogni versamento, con l’Agenzia delle entrate chiamata a definire le modalità attuative”. Le modifiche superprioritarie proposte dai grillini riguardano anche alcune modifiche sulla buona fede dei cessionari che dovrebbero essere “tenuti, come tali, solo all’ordinaria diligenza nella valutazione del credito”. Il Movimento chiede anche di estendere al 31 dicembre 2023 il termine per usufruire della agevolazione da parte dei condomini.
“Come tutti siamo tempestati da mail di cittadini molto preoccupati quindi chiediamo che il governo si faccia carico di questo per sbloccare la cessione del credito che riguarda migliaia di famiglie ed imprese che al momento sono appese ad un filo e rischiano di saltare”, dice al Giornale.it Antonio Misiani, responsabile economico del Pd e componente della commissione Bilancio. “Quello delle coperture – conclude – è un problema che deve risolvere il ministero, con il quale è in corso un vivace confronto”.
Source: ilgiornale.it
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