In attesa del Sostegni bis di Aprile, correttivi in Parlamento per ampliare condoni e ristori, rifinanziare eco-incentivi, ridurre la TARI.
Entro venerdì 9 aprile è necessario presentare gli emendamenti al Decreto Sostegni (dl 41/2021) presso le Commissioni Bilancio e Finanze del Senato: i fondi a disposizione sono però pochi, appena 550 milioni rispetto ad una molte di provvedimenti da 32 miliardi. I ritardi accumulati da questo provvedimento (in buona parte dovuti alla crisi di Governo), ha lasciato a bocca asciutta per molti mesi tante fasce di popolazione che ora chiedono immediati correttivi per controbilanciare perdite e contraccolpi.
La sensazione è che il grosso degli interventi sarà rimandato al Decreto Sostegni bis di Aprile, per i quali l’esecutivo Draghi chiederà uno scostamento di Bilancio in Parlamento per una cifra che, in base agli ultimi calcoli, potrebbe praticamente ricalcare lo stanziamento del primo provvedimento anti-crisi, ossia altri 32 miliardi (anche se il MEF è orientato a rimanere nella soglia di partenza, ossia 20 mld), così da garantire una seconda edizione degli strumenti del DL Liquidità Imprese ed una nuova tranche di ristori e indennizzi seppur erogati con criteri più selettivi.
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Certo, il Sostegni bis dovrebbe tararsi soprattutto sulle esigenze delle imprese e le misure di rilancio economico, mentre ancora sullo sfondo ci sono tante necessità di ristoro e richieste di “allargamento” di misure di forte impatto sulla popolazione come il condono fiscale sulle cartelle esattoriali e gli indennizzi alle categorie produttive penalizzate dai decreti Covid. Senza contare il rifinanziamento di misure strategiche per la ripartenza di comparti in crisi nera come quella dell’Automotive. Se l’Ecobonus al 110% ha risollevato la filiera delle Costruzioni, gli eco-incentivi (in esaurimento) servono a trainare l’industria dell’Automobile in senso ampio, con la grossa componente di mobilità sostenibile che si trascina dietro.
Emendamenti al Decreto Sostegni
Non a caso, tra le richieste di emendamenti al Decreto Sostegni c’è proprio il rifinanziamento degli eco-incentivi green (tecnicamente, il contributo statale è definito ecobonus, e si fruisce tramite omonima piattaforma web). I fondi 2021 per i veicoli Euro 6 sono quasi esauriti e le prenotazioni per auto ibride ed elettriche ha superato la soglia del 30% dello stanziamento annuo e siamo solo ad aprile. La richiesta è anche quella di unificare alcuni incentivi per equiparare lo sconto sull’acquisto di auto green (fino a 10mila euro con rottamazione) a quello per le auto a benzina o diesel ma di nuova generazione.
Un altra richiesta è quella di estendere il perimetro di applicazione dello stralcio cartelle attualmente limitato ai ruoli di importo residuo fino a 5mila euro, affidati all’agente della riscossione tra il 2000 ed il 2010, e solo per debitori con reddito fino a 30mila euro. Ebbene, tra gli emendamenti proposti dovrebbe esserci la richiesta di estendere al 2015 l’arco temporale di riferimento ed alzare l’asticella della soglia imponibile per i beneficiari.
Ci son anche richieste legate al funzionamento della TARI, che nei lunghi mesi di chiusure ha penalizzato tantissimi esercenti e attività produttive. La richiesta è di prevedere uno sconto per la tassa sui rifiuti delle imprese costrette a chiudere, anche per ordinanze locali. Stesso discorso (idealmente) andrebbe fatto per IMU e Tosap/Cosap. MA la battaglia politica al momento si sta giocando sulla TARI.
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