Sebbene l’istanza di condono possa essere presentata anche da un
soggetto diverso dal proprietario dell’area su cui
sorge l’opera abusiva e che occupa in base a qualunque titolo
(comodato, affitto, etc.), non rimane alcuno spazio per la
sanatoria, qualora il proprietario si
opponga apertamente.
Condono edilizio: domanda inaccettabile se il proprietario si
oppone
A ribadirlo è il Consiglio di Stato con la
sentenza
del 2 dicembre 2024, n. 9751, con la quale ha respinto
il ricorso proposto contro il diniego di condono da parte di
un’Amministrazione Comunale sulla domanda presentata dal
comodatario del terreno sul quale erano state realizzate le opere
abusive.
Il Comune aveva rigettato l’istanza, sia per assenza di
autorizzazione paesaggistica che per l’espresso dissenso del
proprietario alla sanatoria delle opere.
Secondo il ricorrente, la legittimazione alla
presentazione della domanda di condono sussisterebbe in capo a
tutti i soggetti che ne abbiamo “interesse”, senza il necessario
consenso ed anche contro la volontà del proprietario del bene.
Una tesi non condivisa
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