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Due società attive nei lavori di superbonus 110%, affidate a prestanome ma, in realtà, collegate alla criminalità organizzata. È questo l’elemento alla base del sequestro preventivo disposto dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma ed eseguito dalla Polizia di Stato di Latina.
Un’indagine che evidenzia come, in qualche caso, proprio le associazioni criminali abbiano cercato di intercettare il superbonus, anche sfruttando la facile circolazione dei crediti fiscali collegati alle ristrutturazioni. E l’utilizzo di intestatari fittizi è stato decisivo per rendere più complessa la ricostruzione delle operazioni criminali.
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Le analisi degli investigatori
L’indagine è nata dall’esecuzione di altre misure cautelari per il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, nei confronti di cinque persone collegate in diverso modo, secondo gli investigatori,
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