“Ribadisco il profondo rispetto che il governo ed io abbiamo per il Parlamento: indubbiamente i tempi erano ristretti”, per l’esame del Pnrr ma legati alla data del 30 aprile. Lo dice il premier Mario Draghi nella replica in Aula alla Camera.
Il presidente del Consiglio ha continuato: “Indubbiamente i tempi erano
ristretti ma la scadenza del 30 aprile non è mediatica, è che se si arriva prima si avranno i fondi prima. La commissione andrà sui mercati a fare la provvista per il fondo a maggio, poi la finestra si chiuderà nell’estate: se si consegna il piano subito si avrà accesso alla prima provvista sennò si andrà più avanti”.
Un riferimento poi ai ragazzi: “L’intero piano è un investimento sul
futuro e sulle giovani generazioni Come ho già detto ieri, dobbiamo garantire ai nostri giovani welfare, sicurezza abitativa e un mercato del lavoro adeguato”.
L’esecutivo non sarà il solo protagonista della stagione del Recovery: “La vera sfida non appena il piano viene consegnato è di trovare un modo di attuazione dove le amministrazioni locali e il governo centrale, che sono chiamati a mole di interventi, trovino uno schema di governo del piano. Il vero governo non è cosa fa Palazzo Chigi, che comitati si formano, il punto nodale è questo. È chiaro per i ministeri il processo ma è molto più complesso il coordinamento tra governo e enti locali che sono gli attuatori del piano a cui sono destinati poco meno di 90 mldl”. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha continuato, “permette investimenti che sarebbero stati impossibili e impensabili fino a pochi giorni fa. Tutto il piano è un investimento sul futuro e sulle nuove generazioni”.
Non sono mancati i riferimenti al Sud, al quale andranno 82 miliardi: “Sono misure che si inseriscono in visione complessiva per far ripartire e accelerare una crescita del Sud ferma da ormai mezzo secolo”.
Un riferimento poi al Superbonus: “Ribadisco che per questa misura, tra Pnrr e Fondo complementare, sono previsti oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo”. Lo ha detto il premier Mario Draghi nella replica in Aula alla Camera. “Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021. Già con un dl a maggio, interveniamo con delle importanti semplificazioni per agevolare la sua effettiva fruizione” perché le procedure sono complesse.
L’aula della camera ha approvato la risoluzione di maggioranza con il via libera alle comunicazioni del presidente del consiglio sul recovery plan. L’assemblea si è espressa con 442 voti favorevoli e 19 contrari (51 gli astenuti, compreso gruppo di Fratelli d’Italia).L’esecutivo aveva espresso parere favorevole sugli impegni previsti dal documento, che prevede in particolare il coinvolgimento del parlamento in ogni fase di attuazione del piano.
In giornata si esprimerà anche il senato e il Recovery plan verrà inviato, anche sulla base del voto delle camere, a Bruxelles entro questa settimana, dopo un ulteriore e definitivo passaggio in consiglio dei ministri.
Montecitorio ha respinto, tra le altre, la risoluzione Fdi.
Source: huffingtonpost.it
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