Perché proporre un bonus per sostituire l’impianto di riscaldamento, in un periodo di temperature elevate come questo? Ebbene, perché i più previdenti, in vista dell’inverno, inizieranno già nel prossimo mese di luglio a fare scorta di pellet e legna, per il riscaldamento delle loro abitazioni, nel corso del prossimo inverno.
Stando alle tendenze dell’ultimo periodo infatti, sembra proprio che molti cittadini abbiano preso la ferrea decisione di eliminare il gas metano dalle loro case.
Una vera emergenza, sul fronte del caro bollette, e in questo articolo, già pubblicato sul tema, abbiamo racchiuso una serie di consigli su come risparmiare sul consumo di gas metano, anche in estate.
Il punto è che il prezzo di pellet e legna è già alle stelle, motivo per cui la corsa a cercare sistemi alternativi ai termosifoni, si sta rivelando davvero una corsa contro il tempo, in maniera tale da poter fare rifornimento e installare i nuovi impianti domestici.
Proprio nel caso di una stufa a pellet, soluzione che offre diversi vantaggi, a oggi c’è ancora la possibilità di usufruire di agevolazioni fiscali sull’acquisto, previste dal Governo.
Vediamo qui di seguito di cosa si tratta, quali sono gli importi di cui è possibile beneficiare e come inoltrare la domanda.
Come ottenere bonus per stufa a pellet per l’inverno 2022-2023
L’ormai noto bonus stufa a pellet fa parte del pacchetto di agevolazioni fiscali previste nell’ambito della ristrutturazione edilizia degli immobili, grazie anche all’attuale Ecobonus.
Ci sono sostanzialmente due modi per ottenere il bonus. Per chi ha eseguito lavori di ristrutturazione in casa, allora è possibile usufruire di uno sconto diretto in fattura, pari al 50% dell’importo messo in preventivo.
Mentre, per ciò che riguarda i lavori di efficientamento energetico tramite Ecobonus, allora è possibile recuperare ben il 65% del costo affrontato, però in tal caso si tratta di una detrazione fiscale.
È chiaro che, seppur la percentuale di recupero delle spese sia più bassa, appare più conveniente utilizzare lo sconto diretto in fattura, perché si gode nell’immediato del beneficio.
La condizione di base però, per ottenere lo sconto immediato in fattura, è quella di aver intrapreso i lavori di ristrutturazione, così come previsto dalla normativa vigente.
Se invece si vuole usufruire del bonus stufa a pellet nell’ambito dell’Ecobonus, allora bisogna provvedere anche a comunicare l’avvenuta implementazione allEnea, per poi portare la spesa in dichiarazione dei redditi, scaricando il 65% dell’importo a credito, suddiviso in dieci rate annuali, di pari importo ciascuna.
Precisiamo che è possibile utilizzare il bonus sia per sostituire una vecchia stufa sia per realizzare un impianto ex-novo.
Come funziona lo sconto in fattura del 50% per l’impianto di riscaldamento
Il meccanismo che permette di ottenere uno sconto diretto in fattura, sul saldo totale da corrispondere al fornitore, si basa sul concetto di cessione del credito.
In sostanza, l’agevolazione che lo Stato prevede per il singolo cittadino è quella di poter ottenere un credito d’imposta, così da recuperare nel tempo parte di quanto speso.
In alcune circostanze, come avviene ad esempio per il Superbonus 110 oppure per ciò che riguarda la ristrutturazione dell’immobile, per l’appunto, è possibile anche cedere il proprio credito.
Se ciò avviene a favore della ditta che sta eseguendo i lavori, ad esempio, ecco che il diretto interessato, privato cittadino e contribuente, può ottenere l’equivalente di quanto spettante, in forma però di sconto diretto sul totale da pagare.
Per quanto riguarda il bonus stufa a pellet questo sconto ammonta al 50%, sul costo di realizzazione dell’impianto.
Nel momento in cui si beneficia di questo genere di agevolazioni fiscali, uno dei requisiti di base da rispettare è quello di adoperare soltanto metodi di pagamento tracciabili al 100%.
In pratica, tutti, tranne i contanti. Dall’assegno al pagamento online o con carte di credito o di debito, fino ad arrivare al bonifico, ovviamente il tutto corredato da informazioni basilari quali la causale di versamento e i dati di chi beneficia dell’agevolazione, incluso il codice fiscale.
Bonus stufa a pellet: importi e come richiederlo
Abbiamo, in questa sede, fatto riferimento al bonus stufa a pellet per ciò che riguarda l’agevolazione prevista al 50%, così come previsto dai bonus casa 2022, in riferimento alla ristrutturazione dell’immobile, ai fini del suo efficientamento energetico.
Facciamo un esempio. Se ad esempio l’intero impianto di riscaldamento con installazione di stufa a pellet è costato 3.000€, allora si ha la possibilità di ottenere il 50% di credito d’imposta, pari dunque a 1.500€, da recuperare nell’ambito di 10 anni, in rate di uguale importo, quindi nella misura di 150€ annuali.
Chi invece non ha eseguito lavori di ristrutturazione, può ottenere il bonus stufa a pellet facendolo rientrare nell’ambito dell’Ecobonus, quindi senza necessità di ristrutturare, con detrazione fiscale possibile fino al 65% o sconto in fattura.
Per richiedere l’agevolazione è necessario innanzitutto visitare il portale Enea. Qui si ha la possibilità di accedere sia alla sezione dedicata all’Ecobonus che a quella riservata ai bonus casa disponibili.
Lo sconto per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento oscilla tra il 50% e l’85% del totale dei lavori effettuati, per quanto concerne l’Ecobonus, arrivando invece fino al 50% al massimo, se l’installazione della stufa a pellet rientra all’interno del bonus ristrutturazioni.
Il documento che occorre è la fattura che il fornitore deve rilasciare, attestando un metodo di pagamento tracciabile. A questo punto, si allega in dichiarazione dei redditi oppure si usufruisce dello sconto diretto, al momento dell’acquisto.
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