In un futuro che guarda alla transizione energetica ed ecologica, per abbattere i costi dell’elettricità soprattutto d’estate con l’accensione continua dei condizionatori d’aria per mantenere un clima accettabile dentro gli ambienti (casa, ufficio), la soluzione è a portata di mano: uno studio realizzato dai ricercatori dell’Enea chiamato “Pareti verdi come strumento naturale per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici“, è incentrato sui benefici derivanti da una copertura verde dal tetto alla facciata di un edicio.
Quali sono i benefici
La riduzione dei raggi solari assorbiti dalla facciata durante l’estate e, di conseguenza, il flusso di calore trasmesso nell’ambiente interno potrebbe addirittura scendere di 13°C rispetto alle facciate tradizionali nel mese di luglio, un’enormità. Come riportato dal portale Efficienza Energetica dell’Ente, si risparmierebbero “2,22 e 1,94 kWhe/m2 per il carico elettrico di raffrescamento estivo, evitando l’immissione in atmosfera di 985 e 862 g di emissioni di CO2 per metro quadro“. Lo studio originale, pubblicato su Mdpi, afferma che l’aria condizionata interna degli edifici è responsabile di circa il 40% del consumo energetico totale dell’Europa. La Commissione Europea, con la “Direttiva sul rendimento energetico nell’edilizia” (Epdb), ha stabilito diversi standard e regolamenti per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio degli Stati membri per avere edifici e città più sostenibili dal punto di vista ambientale ed energetico.
“Consumi enormi”
L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) ha comunicato che il consumo globale di energia dovuto ai condizionatori d’aria è responsabile di quasi il 20% dell’elettricità totale utilizzata negli edifici di tutto il mondo. Ecco perché tetti e facciate verdi potrebbero ridurre la domanda energetica del settore edile. Questa nuova soluzione green, “attraverso la fotosintesi della clorofilla operata dalle piante, sequestrano il carbonio in foglie, rami e radici, riducendo la CO 2 atmosferica e contribuendo alla sostenibilità ambientale delle città“, scrivono gli esperti. Insomma, utile e utile (non dilettevole): ridotti consumi energetici e assorbimento dell’inquinamento. Nello studio di revisione, i ricercatori hanno visto che le superfici verdi possono ridurre tra il 10 e il 30% la domanda di energia per l’acclimatazione degli edifici.
Cosa va messo su tetti e facciate
Coprendo i tetti, la stessa temperatura superficiale delle tegole non supererebbe i 30°C evitando così anche il forte ed eccessivo irraggiamento che, nelle giornate più roventi, può far toccare i 50°C al suolo. Come scrive Repubblica, durante gli esperimenti sono state utilizzate piante grasse perché più adatte a un clima molto caldo senza bisogno di acqua alle quali sono state aggiunte anche alcune graminacee. Le facciate, invece, sono state ricoperte con la cosiddetta “vite americana”, una tipologia di rampicante che ben si adatta sia all’estate che al clima invernale. “I dati preliminari – spiega al quotidiano Arianna Latini, ricercatrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica – fanno supporre che si possa ottenere una riduzione dei consumi elettrici di circa 2 kWh/m²”. Ciò significa che si risparmierebbero almeno 200 kWh per climatizzare d’estate un appartamento di 100 metri quadrati, “tenuto conto di una temperatura di comfort dell’ambiente interno non superiore a 26°C“.
I benefici
I benefici sarebbero anche per le nostre tasche: la copertura verde farebbe risparmiare cifre importanti sui costi in bolletta e la domanda complessiva europea vedrebbe un risparmio. Lo studio Enea, poi, ha indicato in 55,8 milioni le tonnellate di CO2 risparmiate ogni anno. Gli incentivi per chi decidesse di costruire una copertura per il suo immobile, avrebbe una “detrazione del 36% su una spesa massima di cinquemila euro, se ci si limita al semplice intervento di un giardiniere“. Per installazioni più importanti e che devono ricoprire per intero il fabbricato, si può usufruire dell’ecobonus con un risparmio del 65%.
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