- scritto da Bianca Pagliolo
- categoria Leggi e decreti
Questo articolo funge da guida pratica per accedere alle detrazioni fiscali previste dall’Ecobonus 110% (Legge di Bilancio del 2021). Capiamo cos’è esattamente l’Ecobonus 110%, quali sono i lavori detraibili, chi ha diritto all’Ecobonus, come fare a richiedere l’Ecobonus, a quali professionisti affidarsi e in che modo effettuare la cessione del credito d’imposta.
In seguito a questa panoramica in merito di Ecobonus ti sarà più chiaro come muoverti per iniziare la pratica e provare ad accedere alle detrazioni fiscali.
Che cos’è l’Ecobonus 110%?
La prima domanda da porsi è: “che cos’è l’Ecobonus 110%?”. L’Ecobonus 110% è la detrazione fiscale riconosciuta per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, pari al 110%.
La detrazione avviene tramite uno sgravio IRPEF, pari al 110% per i lavori di coibentazione, sostituzione degli impianti e efficientamento energetico effettuati dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022. Per i condomini, il limite temporale è esteso fino al 31 dicembre 2022 qualora siano stati completati almeno il 60% dei lavori al 30 giugno 2022.
La normativa di riferimento
Ad introdurre gli incentivi riconosciuti per gli interventi di efficienza energetica è stato il decreto-legge del 04/06/2013 n. 63, mentre le regole relative ai limiti di spesa, ai lavori ammessi in detrazione fiscale e agli adempimenti richiesti sono contenute all’articolo 14 del DL n. 63/2013, più volte modificato nel corso degli anni e ad ultimo dalla Legge di Bilancio 2021 (Decreto legge n.34 del 2020 che introduce l’Ecobonus nell’articolo 119)
Quali sono i lavori detraibili?
Vediamo quali sono gli interventi di ristrutturazione detraibili con l’Ecobonus 110%, cioè i lavori che consentono la detrazione del 110% (detti trainanti):
- Coibentazione dell’edificio con cappotto termico
- Coibentazione del tetto
- Sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con impianti più prestanti
A questi interventi, sarà possibile affiancarne di ulteriori, sempre inclusi nel bonus (detti trainati), che sono:
- Sostituzione di serramenti ed infissi
- Schermature solari
- Installazione di caldaie a biomassa
- Installazione di caldaie a condensazione di classe A
- lavori di riqualificazione globale dell’edificio, che rispettino i requisiti specifici descritti sul sito ENEA
- Installazione di impianti fotovoltaici, inclusi gli accumulatori
- Installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici
- Abbattimento di barriere architettoniche
Per beneficiare della detrazione al 110%, occorre assicurare, oltre al rispetto dei requisiti tecnici minimi indicati dalla legge, il miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, ad eccezione delle categorie catastali A1, A8 e A9. Tale conseguimento è da dimostrare mediante l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), “ante e post-intervento, rilasciato da tecnico abilitato nella forma della dichiarazione asseverata”.
Leggi un articolo che spiega in dettaglio quali sono gli interventi di ristrutturazione detraibili con l’Ecobonus 110%.
Chi ha diritto all’Ecobonus?
Alla domanda “chi ha diritto all’Ecobonus, il decreto Rilancio di recente redazione risponde in maniera piuttosto chiara. In questa guida pratica per accedere alle detrazioni previste dall’Ecobonus, chiariamo chi può accedere alle detrazioni:
- i condomìni
- le persone fisiche (al di fuori dell’attività di impresa) sulle singole unità immobiliari
- gli IACP – Istituti Autonomi Case Popolari ed Enti con le stesse finalità sociali, sugli immobili adibiti a edilizia residenziale pubblica
- le cooperative edilizie, per gli interventi su immobili da esse possedute e assegnati in godimento ai propri soci
Al contrario, non possono godere della detrazione maggiorata (ma devono invece accontentarsi delle “normali” detrazioni del 50 e del 65%):
- persone fisiche esercenti arti e professioni
- soggetti che conseguono reddito d’impresa
- le associazioni tra professionisti ed Enti pubblici e privati che non svolgano attività commerciale
Per approfondimenti leggi un articolo che chiarisce chi ha diritto all’Ecobonus 2021.
Come posso richiedere l’Ecobonus?
Per attivare la procedura di richiesta dell’Ecobonus è necessario procedere per passi successivi.
- Il primo passo è quello di effettuare un “bonifico parlante” dal quale risultino il numero e la data della fattura, la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione ed il numero di partita IVA (o codice fiscale) del destinatario del bonifico;
- in seguito, bisognerà entrare in contatto con ENEA ed acquisire l’attestato di prestazione energetica(APE) ante e post-intervento. Tale attestato è messo a disposizione da ENEA anche a livello di software digitale, con la piattaforma DOCET.
- Infine, bisognerà richiedere l’asseverazione di un tecnico (redatta ai sensi dell’art. 8 del D.M: del 6/08/2020) per dimostrare l’effettivo rispetto dei requisitirichiesti e la congruità delle spese,allegando anche il computo metrico.
- Ai fini dell’opzione per la cessione del credito o lo sconto in fattura, va richiesto un visto di conformitàche attesti la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione. Esso può essere redatto da un professionista fiscale o dai responsabili dell’assistenza fiscale dei CAF.
- Come ultimo passo, bisogna depositare in Comune, prima dell’avvio dei lavori, la relazione tecnicaprevista dall’ex articolo 28 della legge 10, ora inglobato nell’articolo 8 del Dlgs 192 del 2005.
Questo articolo spiega più in dettaglio come fare per ottenere l’Ecobonus.
A quali professionisti affidarsi?
Per quanto questa guida pratica alle detrazioni chiarisca molti aspetti relativi all’Ecobonus, la complessità della normativa è tale da non consentire ad un cittadino di svolgere il processo autonomamente. Chi voglia approfittare degli incentivi dell’Ecobonus dovrà rivolgersi ad alcuni professionisti delle materie coinvolte. Da sottolineare che il lavoro effettuato da questi ultimi è ugualmente detraibile come il resto dei lavori.
Tra i professionisti che potremmo coinvolgere nel processo troviamo:
- termotecnico specializzato che possa fare una valutazione della classe energetica della casa, oltre alla fornitura dell’APE pre e post-intervento
- esperto fiscale, che possa verificare il diritto o meno alla detrazione
- un tecnico edile per seguire i lavori
- un tecnico che deve preparare l’asseverazione a fine lavori
Come cedere il credito alle banche?
La possibilità di cedere il credito d’imposta alle banche è prevista dall’articolo 121 del Decreto Rilancio (34/2020) e consente appunto, previa la trasformazione delle detrazioni fiscali in credito d’imposta (con un importo corrispondente), la successiva facoltà di cessione a soggetti terzi quali le banche, oppure alle imprese che eseguono i lavori per procedere con lo sconto in fattura.
Innanzitutto, le banche seguono due filoni distinti, a seconda che la cessione riguardi il Superbonus al 110% o gli altri bonus di riqualificazione energetica, quindi qualora si trattasse del bonus facciate (detrazione al 90%) o dell’ecobonus per riqualificazione energetica (65%).
Per fare ciò, molti istituti bancari hanno già preparato delle offerte commerciali per agevolare il beneficiario della cessione del credito.
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