Ecobonus 110 per cento ultime notizie Draghi. La soluzione per l’ecobonus 110% non è entrata nel Dl Aiuti che è stato votato ieri alla Camera. Anche per questo motivo il M5s ha deciso di non votare il provvedimento. Lo ha spiegato ai microfoni di Radio Cusano Campus, il vicepresidente del Movimento, Riccardo Ricciardi:
“Ci vuole coraggio ad infilare nel dl aiuti una norma come quella dell’inceneritore. Ci vuole coraggio a non fare quello che si poteva fare sulle bollette e sul superbonus. Ci sono aziende che non sanno come andare avanti e sono disperate. Riteniamo che in questo momento ci volesse qualcosa di diverso da parte del governo. Non è una questione di M5S, è una questione che il Paese è in una situazione davvero drammatica“
Dubbio su retroattività
Si era parlato di risoluzione della situazione grazie alla possibilità di cessione dei crediti alle partite iva, ma le nuove norme che consentono di trasferire i bonus a tutte le partite Iva, in assenza di modifiche normative o di chiarimenti interpretativi, si applicheranno solo alle comunicazioni inviate dallo scorso primo maggio. A confermare il pasticcio sono gli stessi tecnici della Camera: il dossier di approfondimento sul 110% redatto dal Servizio studi di Montecitorio e appena aggiornato. Come riporta il Sole 24 ore, a pagina 15 del documento, che passa in rassegna tutta la disciplina del superbonus, si ricorda che il decreto Aiuti «è intervenuto nuovamente sulla disciplina della cessione del credito, stabilendo che alle banche, ovvero alle società appartenenti ad un gruppo bancario» è sempre consentita «la cessione a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti (ovvero da persone fisiche che agiscono per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o professionale)» che siano correntisti della banca.
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In sostanza, prosegue il documento, con la modifica appena approvata, «per le banche è possibile cedere il credito a tutti i soggetti loro clienti quindi a società, professionisti e partite Iva (con la sola eccezione dei consumatori)». Con un limite però: «L’articolo 57, comma 3 del decreto legge n. 50 precisa inoltre che le nuove norme in materia di cedibilità del credito si applicano alle comunicazioni della prima cessione o dello sconto in fattura inviate all’agenzia delle Entrate a partire dal 1° maggio 2022».
C’è, quindi, un confine preciso per la piena retroattività di questa norma, inserita da un emendamento nel passaggio in commissione.
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