
La legge di Bilancio 2022 ha prorogato l’ecobonus e tutto il pacchetto dei bonus casa fino al 31 dicembre 2024. Vediamo nel seguente articolo quali sono i requisiti per poter beneficiare della detrazione fiscale, come devono avvenire i pagamenti e la lista completa dei lavori ammessi.
Ecobonus 2022: sono tanti i lavori ammessi nell’agevolazione riconosciuta per la riqualificazione energetica degli edifici già esistenti, e da questi dipende la percentuale della detrazione fiscale di cui si può beneficiare.
Vediamo nella seguente guida come funziona la misura, quali sono gli interventi che danno accesso all’incentivo, quali i documenti da conservare e le modalità di pagamento da utilizzare.
Ecobonus 2022: detrazioni e lavori ammessi
L’ecobonus è un’agevolazione fiscale riconosciuta per specifici tipi di interventi volti a migliorare il risparmio energetico degli edifici già esistenti. L’aliquota di detrazione varia dal 50 all’85% in base al tipo di intervento effettuato.
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L’ecobonus al 50% spetta per i seguenti lavori:
- sostituzione di finestre comprensive d’infissi;
- schermature solari;
- caldaie a biomassa;
- caldaie a condensazione (queste possono, tuttavia, accedere alla detrazione del 65% se oltre a essere in classe A sono dotate di sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02).
L’ecobonus al 65% è valido per i seguenti interventi:
- coibentazione dell’involucro opaco;
- pompe di calore;
- sistemi di building automation;
- collettori solari per produzione di acqua calda;
- scaldacqua a pompa di calore;
- generatori ibridi.
L’ecobonus, invece, può andare dal 70 all’85% per i suddetti interventi realizzati in edifici condominiali, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2024 con il limite di spesa di 40.000 euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.
Ecobonus 2022: chi può richiederlo
L’ecobonus può essere richiesto da tutti i possessori di un immobile in favore del quale vengono posti in essere interventi di riqualificazione energetica, nello specifico:
- i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone o società di capitali);
- le associazioni tra professionisti;
- gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale;
- persone fisiche titolari di un diritto reale sull’immobile;
- condòmini per gli interventi sulle parti comuni;
- inquilini che possiedono un immobile in comodato;
- familiari o conviventi che sostengono le spese.
Ecobonus 2022: pagamento e documenti da conservare
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Per poter beneficiare dell’ecobonus, le spese sostenute devono essere tracciabili:
- i contribuenti non titolari di reddito d’impresa dovranno pagare tramite bonifico bancario o postale, indicando la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione, il numero di partita IVA o il codice fiscale del soggetto a favore di cui si effettua il pagamento;
- i contribuenti titolari di reddito d’impresa non sono soggetti all’obbligo di pagare tramite bonifico, ma devono conservare idonea documentazione per la prova delle spese.
Per beneficiare dell’agevolazione, infine, i contribuenti dovranno aver cura di conservare i seguenti documenti:
- certificazione energetica dell’immobile fornito dalla Regione o dall’Ente locale o attestato di qualificazione energetica predisposto da un professionista abilitato;
- asseverazione di un tecnico abilitato (o la dichiarazione resa dal direttore dei lavori);
- attestazione di partecipazione ad un apposito corso di formazione in caso di autocostruzione dei pannelli solari.
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