Vanno avanti le riunioni tecniche al Mise per definire entità ed estensione degli ecobonus che il governo intende mettere in campo per sostenere il mercato dell’auto.
Automotive, il piano del Governo
Il punto di caduta finale, ossia la proposta tecnica definitiva – secondo quanto si apprende – è attesa per questa settimana, passaggio necessario per varare immediatamente dopo un decreto interministeriale su proposta dello Sviluppo economico in accordo con Economia, Transizione ecologica e Infrastrutture e mobilità sostenibili.
Per quest’anno la cifra prevista è di 700 milioni di euro che diventeranno 1 miliardo l’anno dal 2023 al 2030: l’ipotesi – sostenuta anche dall’Anfia – è quella di utilizzarne 500-600 per gli incentivi e iniziare con il resto delle risorse a mettere in campo qualche strumento di politica industriale per sostenere le aziende che vogliono convertire la produzione verso l’elettrico.
Fino a 6mila euro per elettriche e green
Interventi che appunto diventerebbero più consistenti a partire dal 2023. Per gli incentivi – secondo quanto è emerso dall’ultimo tavolo a Palazzo Chigi – dal 2022 la cifra sarà superiore a un miliardo all’anno e l’idea è di finanziare per tre quarti le auto a bassa emissione e per un quarto quelle con emissioni fino a 135 grammi di C02 al chilometro. Stando alla bozza, la fetta più consistente dell’incentivo sarebbe riservata all’acquisto di veicoli “full electric” (0-20 grammi di Co2 per chilometro): 6mila con rottamazione di un veicolo di categoria inferiore a Euro5, 4mila senza, co tetto al prezzo di listino di 35mila euro Iva esclusa.
Per gli altri interventi si potrebbero utilizzare i vari fondi a disposizione, da quelli stanzianti con l’ultima manovra al Pnrr fino al Fondo per lo sviluppo e la coesione.
MiSe, Giorgetti detta la linea
Come detto, il confronto interessa da vicino i ministeri dell’Economia, delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile e della Transizione Ecologica oltre al Mise che spera di fare presto ma, soprattutto, bene. C’è da considerare il fatto che il mercato , già in sofferenza, è “congelato” in attesa dei nuovi interventi con il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti in pressing per arginare la crisi della filiera per giunta in una fase emergenziale, coscienti comunque che la spinta degli incentivi potrebbe non bastare.
Nel frattempo, Giorgetti detta la linea: “Investire tutto sull’elettrico significa emettere una condanna a morte per la nostra industria e regalare agli stranieri tutto il vantaggio della misura”, ha ripetuto in diverse circostanze.
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