La Spes si rivolge alle imprese edili con un programma di 22 lotti di interventi per l’efficienza energetica e la sicurezza sismica di quasi 900 alloggi pubblici
Approfittare dei generosi benefici fiscali “Superbonus 110 per cento” e “Sismabonus” per rimettere a posto buona parte delle oltre duemila case popolari che la Società pistoiese edilizia sociale (Spes) gestisce in provincia di Pistoia. L’idea è semplice e su questa base il nuovo consiglio di amministrazione della società, guidato dall’avvocato Riccardo Sensi, ha appena varato un bando rivolto alle imprese edili. Si tratta del primo passo concreto della nuova gestione Spes, che ha l’obiettivo di disincagliare l’azienda dalla grave crisi che ha portato a chiudere il bilancio 2019 con una perdita di 3, 6 milioni e il capitale sociale negativo di 1, 8.
Nell’elenco allegato al bando ci sono 22 lotti di intervento, che complessivamente riguardano 81 edifici sparsi in 13 comuni della provincia, per un totale di 879 alloggi. In pratica si tratta di poco meno della metà del patrimonio edilizio gestito da Spes.
In media ogni lotto vale da due a tre milioni di lavori, sia di miglioramento dell’efficienza energetica (Superbonus 110 per cento), sia di consolidamento antisismico (sismabonus). Le aziende edili sono invitate a proporsi per realizzare i lavori di uno o più lotti. C’è tempo fino al 12 maggio, dopo di che inizierà la selezione delle proposte, terminata la quale la Spes chiederà ai proponenti il progetto (da consegnare entro il 30 settembre) sulla base del quale si svolgerà la gara vera e propria per aggiudicare i lavori. Se tutti i lotti venissero assegnati, l’intervento complessivo avrebbe un valore di 45 milioni di euro: un’operazione di rilancio dell’edilizia senza precedenti, almeno per la provincia di Pistoia.
Come ha spiegato ieri il presidente Sensi presentando il bando (c’erano anche gli altri due consiglieri di amministrazione, Eva Morucci e Stefano Agostini), dall’operazione possono trarre un guadagno importante le imprese che decideranno di partecipare (e che saranno pagate con il meccanismo dello sconto in fattura, ereditando quindi i benefici fiscali previsti), ma la stessa Spes, che finalmente potrebbe risistemare una metà degli alloggi pubblici che gestisce, e i Comuni, proprietari degli edifici, che una volta rammodernati aumenterebbero di valore. Per non parlare, ovviamente, degli assegnatari, che finalmente vedrebbero eseguire i lavori che chiedono da anni e che potrebbero, ad esempio, risparmiare dal 30 al 50 per cento delle spese di riscaldamento grazie alla maggiore efficienza energetica.
Da precisare: il bando non copre tutto il patrimonio edilizio della Spes ma esclude gli edifici realizzati o ristrutturati di recente e quelli dove i Comuni non sono proprietari largamente maggioritari. Esclusi inoltre diversi edifici delle Fornaci (Triangolo, Certosa, via Valiani 1, 3 e 5 e via Gentile 96) il cui recupero è inserito in uno dei due progetti che Comune di Pistoia (proponente) e Spes (attuatore) hanno candidato al bando del governo “Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare”. –
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