Per favorire gli investimenti sul patrimonio edilizio, «anche per aumentare la resilienza e sostenibilità e sostenere la ripresa del settore delle costruzioni», il governo proroga nella manovra l’ecobonus e il bonus edilizia. È quanto si evince dalle tabelle del Documento programmatico di bilancio, in cui però non compaiono riferimenti al super ecobonus al 110% per le ristrutturazioni in casa e l’efficientamento energetico.
Allo stato attuale, secondo la disciplina del super ecobonus, è possibile portare in detrazione il 110% delle spese documentate sostenute dall’1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021.
Le proroghe ammesse in manovra: c’è anche il bonus facciate
Il Documento programmatico di bilancio elenca la proroga fino al 31 dicembre 2021 della detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per interventi di recupero edilizio; della detrazione delle spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica, con le stesse aliquote previste per il 2020 (50% per infissi, biomassa e schermature solari, 65% per le rimanenti tipologie; della detrazione Irpef al 50% delle spese sostenute per l’arredo di immobili ristrutturati; della detrazione con aliquota del 90% delle spese sostenute per le opere di rifacimento delle facciate degli edifici («Bonus facciate»); della detrazione Irpef 36% delle spese sostenute per le opere di sistemazione a verde, coperture a verde e giardini pensili.
«Dare continuità al super ecobonus»
La sensazione è che una proroga possa arrivare in tempi rapidi, ma è una questione anche legata alle coperture finanziarie e alle scelte che farà l’esecutivo sull’utilizzo dei fondi europei anti-crisi (Recovry Fund). «Il Superbonus al 110% è una misura rivoluzionaria che non a caso ha ispirato anche l’Europa: è impensabile non darle gambe prolungandola per almeno altri tre anni, anche se sarebbe ancora meglio renderla strutturale – affermano deputate e deputati del M5S delle commissioni Attività produttive e Ambiente – Per il buon funzionamento del nuovo meccanismo agevolativo c’è bisogno di certezze e tempi adeguati. Noi siamo costantemente al lavoro per questo e non prendiamo nemmeno in considerazione ipotesi di micro-proroghe di qualche mese. Siamo davanti a un’occasione unica e a una misura che non ha controindicazioni. Riqualificare e mettere in sicurezza antisismica il patrimonio edilizio significa rilanciare l’economia e l’occupazione, far risparmiare soldi alle famiglie, rendere più belle le nostre città e contribuire a raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti. Sarebbe folle non estendere nel tempo la portata di questo provvedimento, estensione peraltro espressamente indicata come necessaria nella Relazione sull’individuazione delle priorità di utilizzo del Recovery Fund votata in Aula alla Camera pochi giorni fa».
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