CATANIA – Negli ultimi mesi i bonus legati al mondo delle ricostruzioni in casa e dei miglioramenti della propria situazione abitativa, come l’Ecobonus al 110% ora esteso anche agli ascensori o il bonus tv, sono stati tra i più ricercati e cliccati sul web, ma una casa ben sistemata senza dentro un ambiente che sia ospitale e rilassante non rischia forse di apparire come un semplice guscio vuoto?
Si parla in questo caso di comfort abitativo, definito come una condizione di benessere che si crea all’interno di un ambiente in funzione di quattro parametri, ovvero la temperatura, la qualità dell’aria, l’acustica e la luminosità.
L’architetto
È intervenuto ai microfoni di NewSicilia l’architetto Lorenzo Di Bella per parlare del comfort abitativo, sottolineando però in un primo momento la figura dell’architetto e spiegando quanto sia necessaria per raggiungere il benessere che si cerca: “La casa è il cuore pulsante dell’essere umano. A causa del Covid abbiamo superato il concetto di casa come tetto per dormire, mangiare e lavarsi. Essa rappresenta un contenitore che raccoglie cose visibili e non, parliamo non solo di oggetti, ma anche di emozioni che proviamo tra quattro mura provocate da persone, oggetti, aria, temperatura, colori, luci”
Racconta: “Per poter vivere bene all’interno di una casa ogni elemento che genera emozioni deve essere progettato. Pensiamo alla cosa più fastidiosa che sopportiamo in condominio, il rumore provocato dal vicino: basterebbe utilizzare un materiale che sia pronto ad attutirlo. Quando pensiamo alla figura dell’architetto, è luogo comune pensare ad un professionista che è solo capace di scegliere delle cose al posto vostro, come arredi o colori, ma l’architetto è colui che deve trovare soluzioni alternative e innovative che possano aiutarvi a generare benessere all’interno dello spazio”.
“Da quando convivo non nego che vivere in una casa affittata che purtroppo non è plasmabile alle proprie esigenze è un continuo inferno. Ho vissuto in 40 mq durante il lockdown, era quasi impossibile lavorare da casa. Adesso abito in quasi 100 mq di casa, ma nonostante lo spazio sia aumentato, mancano infinite soluzioni per conservare, fare cambio stagione o altro, ma posso assicurare che acquistate un armadio per stipare roba è quasi inutile. Inutile perché gli appartamenti anni 60/70/80 progettati, costruiti ed abitati a Catania sono inefficaci per lo stile di vita di questo secolo”, spiega.
“Oggi abbiamo infiniti capi di abbigliamento, PC, TV gigantesche, centinaia di gioielli, ecc. E poi? Pensiamo a quante volte abbiamo litigato con la nostra metà e ci siamo dovuti preoccupare del vicino. E ancora, pensiamo allo stress che la casa ci genera a causa di una luce troppo forte o l’acqua calda che non arriva istantaneamente. Ed ora guardiamo la parte estetica: per scatenare i complimenti ci deve essere qualcosa che entusiasmi, che faccia rilassare, che generi stimoli, emozioni, e raramente entrando in una casa riesco a provare qualcosa. Eppure non è una questione estetica, non è una questione di gusto, perché quello è sicuramente soggettivo, ma è una questione di pulizia, di equilibrio, di linee naturali che non ostacolino la vita”, prosegue.
“Chiudete gli occhi, immaginate di essere in un bosco, iniziate a capire cosa percepite, vi sentite liberi, rilassati, pronti a cantare a squarciagola facendo uscire il meglio di voi per intonare la più bella canzone che abbiate mai ascoltato: la casa progettata da un architetto è proprio questo”, conclude.
Il comfort abitativo
Iniziamo dal significato del termine comfort secondo l’architetto Di Bella: “Comodità, agio; quanto concorre a rendere agevole e bene organizzata la vita quotidiana. Dunque se ci atteniamo alla definizione comfort e la associamo al termine casa, avremo una casa comoda, agevole, organizzata. Per avere una casa comoda devo per forza utilizzare al massimo lo spazio per sopperire alle esigenze di mobilità, riposo, conservazione, riunioni familiari e amici. Una casa è agevole quando è tutto a portata di mano, quando attraverso pochi movimenti posso decidere di fare delle azioni come spegnere o accendere la luce senza alzarmi dal divano”.
Prosegue: “Una casa è organizzata quando la distribuzione dello spazio mi permette di vivere in spazi definiti a misura d’uomo. Dunque, il comfort è benessere, è vivere bene senza che il nostro sistema nervoso si alteri in negativo e che l’energia prodotta non diventi un danno economico“.
Si procede dunque all’analisi dei quattro parametri del comfort abitativo.
SUONO
“Comfort acustico vuol dire eliminare o abbassare il volume di fonti rumorose: traffico, vicino e qualsiasi fonte rumorosa che possa distogliere la nostra attenzione da ciò che facciamo. Abitare in una zona rumorosa, magari vicina alla movida notturna della città non permette alla nostra mente di riposare al meglio a causa delle continue distrazioni, rendendoci di conseguenza stanchi, distratti e nervosi“, spiega.
E ancora: “Come si può risolvere tutto? Semplicemente attraverso il cambio degli infissi. Ma non tutti gli infissi sono adatti per svolgere la funzione insonorizzate, ci vogliono infissi in PVC, con tripla guarnizione, un vetro a tre camere asimmetriche e pellicolato in maniera tale da non permettere all’aria e alle vibrazioni emesse dal suono di passare da un luogo all’altro”.
TEMPERATURA
“La temperatura interna per stare bene in casa è fondamentale, pensate a quante volte state a casa con “pigiamoni” da chalet di montagna, calzettoni da sciatore e siete sempre alla ricerca del piumone più pesante che esista, per non parlare di quell’aria strana che sentiamo tra i polpacci e le caviglie. E poi d’estate il caldo afoso, di notte non si dorme e di giorno non si respira”, inizia l’architetto.
Prosegue: “Che si fa? Accendiamo il climatizzatore? Sì, ma solo pochi minuti perché poi arriva la super bolletta. Semplicemente dobbiamo partire dalla fonte di perdita di energia sviluppata dentro casa, ovvero i muri esterni, gli infissi, il tetto e il pavimento. Ci sono persone che abitando in condominio, molte volte sono fortunate soprattutto in inverno, perché? Perché si trovano tra due appartamenti super riscaldati e chi ci vive ne beneficia. Accade infatti che il calore generato dal piano inferiore sta scaldando il solaio di calpestio dell’immobile non riscaldato e la tubazione dell’impianto di riscaldamento dell’appartamento superiore disperde calore scaldando il tetto. Come possiamo rimediare? Eliminando le dispersioni termiche attraverso un cappotto e d’estate la stessa cosa, non dobbiamo permettere al sole di surriscaldare i tamponamenti sempre applicando un cappotto, infine anche installando dei buoni infissi a taglio termico o PVC”.
LUCE
Il comfort visivo determina lo stato psicologico dell’uomo: spazi bui generano stanchezza, nervosismo, depressione, mentre spazi luminosi generano vitalità e questo perché la luce genera emozioni positive.
“Questo è il motivo per cui in architettura e nel mondo degli infissi – spiega Di Bella – vi è sempre più la voglia di progettare e realizzare ampie vetrate e finestre al tetto. Abbiamo bisogno di luce”.
ARIA
Il ricircolo d’aria naturale è fondamentale all’interno di una casa e serve a respirare bene, rilassare il corpo ed evitare il ristagno di cattivi odori e la formazione di condensa e muffa.
“Esistono due sistemi per il ricambio d’aria, il primo lo troviamo negli infissi grazie al sistema vasistas o alla microareazione oppure attraverso la ventilazione meccanica. La ventilazione meccanica è un sistema che ci permette di fare entrare aria pulita e buttarla fuori qualora sporca. – conclude – Due tubi paralleli permettono di scambiare il calore e immettere dentro casa aria con qualche grado in meno o in più rispetto a quella esterna. Ad esempio, se fuori abbiamo 10 gradi e dentro ne abbiamo 20, immetteremo aria a 18 gradi”.
Non solo dettata dall’estetica, dunque, ogni scelta che riguarda la casa deve in primis rispecchiare e soddisfare i bisogni di chi la abita. Oltre i bonus, oltre i rifacimenti e le ristrutturazioni, quindi, è sempre importante ricordare di vivere dentro le quattro mura quotidiane, ma di viverci davvero e al meglio delle proprie possibilità.
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