Il superbonus 110% incentiva le ristrutturazioni edili, che sono l’opposto delle costruzioni ex novo e del consumo di suolo. Alcuni ingegneri esperti di riqualificazione energetica avevano previsto un’esplosione dei cantieri a partire da settembre. E in effetti i numeri offerti dal Centro studi dell’Associazione nazionale Costruttori (Ance) confermano che a giugno, in tutta Italia, gli interventi legati agli incentivi dell’Ecobonus sono aumentati del 32%, raggiungendo le 24.503 ristrutturazioni sostenute dai sussidi del 110%.
Se l’Ecobonus inizia a «correre», l’importante è allungare i binari sui quali questo treno è lanciato con una proroga che estenda il provvedimento dal 2022 al 2023. È questa la richiesta che viene dai Costruttori: «È fondamentale prolungare fin da subito la possibilità di accedere all’agevolazione per non rischiare di vanificare la ripresa. In caso contrario — sostengono i vertici di Ance Brescia — a breve cominceranno a bloccarsi le nuove iniziative perché non si potrà garantire la conclusione degli interventi». Mentre la maggior parte degli interventi è ancora su edifici unifamiliari (51%) o case indipendenti (37%), il numero di progetti legati ai condomini è più limitato (12%). Tuttavia, gli importi più sostanziosi riguardano gli interventi sui condomini, capaci di «muovere» il 43% del giro d’affari complessivo. Nel Bresciano – stando ai dati ricavati dalla piattaforma «My Bonus Now», il portale lanciato da Ance Brescia dedicato al Superbonus che agevola l’incontro tra richieste dei privati e l’impresa che può realizzare i lavori – l’interesse cresce: a giugno gli iscritti sono aumentati del 6% e i progetti caricati dell’11%, per un mercato totale veicolato dalla piattaforma nell’area bresciana che supera i 40 milioni di euro.
La città di Brescia soffre in qualche modo l’allacciamento al teleriscaldamento: un sistema che funziona bene ed è efficiente, ma costringe architetti ed ingegneri a prevedere un intervento di riqualificazione energetica che spesso parte già dalla classe B o A1. E deve comunque migliorare di due classi, se vuole accedere al 110%. La soluzione in realtà esiste. E prevede un progetto più complesso: non solo il cappotto termico, ma anche la sostituzione dei serramenti, l’aggiunta dei pannelli fotovoltaici o l’isolamento sopra e sotto dell’edificio. I professionisti in grado di farlo ci sono, tutto sta però a convincere proprietari e amministratori di condominio, spesso spaventati da questa maggiore complessità.
5 agosto 2021 | 10:09
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