Ecobonus per gli infissi confermato anche per il 2022!
E non solo, visto che tra le possibilità per ottenere l’agevolazione fiscale ritorna anche per questo nuovo anno lo sconto in fattura.
Ti sarà capitato di averlo sentito in merito al Superbonus 110% o al Bonus facciate. In effetti parliamo proprio di quello strumento.
Se vuoi avere un breve riassunto in merito allo sconto, ti suggerisco questo video a cura di Mazzini Serramenti.
Come possibilità, oltre allo sconto in fattura, c’è anche la cessione del credito, che prevede, come dice il termine stesso, alla cessione del credito fiscale ad un’azienda o direttamente ad un istituto bancario.
Tratteremo anche di questa nel corso dell’articolo, ma in particolar modo ci concentreremo sullo sconto in fattura. Anche perché come opzione è praticamente più conveniente della cessione.
E per molti motivi.
Ecobonus 2022: ecco come funziona per gli infissi
Quando si parla di ecobonus bisogna stare attenti a non confonderlo con altri bonus casa quali Superbonus 110%, bonus facciate, bonus restauro o ristrutturazione.
Sono tutti bonus che lo Stato sta garantendo con enormi finanziamenti e agevolazioni, e che riguardano il rinnovo degli immobili di pregio o anche solo strategici in tutta la penisola.
Nel caso dell’ecobonus, si parla di un buono per la riqualificazione energerica delgi edifici.
Ma non era il Superbonus 110%? Vero, però quest’ultimo riguarda per lo più una serie di lavori trainanti e trainati riguardanti l’efficientamento energetico, e pertanto il passaggio ad almeno due classi energetiche, o il raggiungimento della classe più alta.
Invece, nel caso dell’Ecobonus, si parla di una serie di detrazioni che riguardano interventi edilizi e tecnologici rivolti al risparmio energetico e al passaggio alle fonti rinnovabili, secondo quanto previsto dall’articolo 16 bis del DPR n. 917/86.
Ma si parla, e su questo bisogna subito fare delle precisazioni, di una serie di detrazioni ammontanti al 50% su tutti gli interventi edilizi che riguardano esclusivamente il risparmio o il passaggio alle fonti.
Perché altrimenti colliderebbe con tutti gli altri bonus, se si trattasse di interventi similari.
Infatti gli interventi che puoi fare sono solo alcuni.
Ecobonus 2022 per gli infissi: ecco per quali lavori
Con la conferma anche per quest’anno, tramite la Legge di Bilancio 2022, si potrà accedere ai benefici fiscali nel caso in cui si voglia procedere al cambio dei vecchi infissi.
Ma cosa si intende per infissi? Si parla di parti come il telaio su cui sono fissate le parti apribili, o vetri e pannelli di un serramento non apribile.
Nel caso dell’Ecobonus, si parla quindi dei seguenti lavori di sostituzione:
- sostituzione delle finestre,
- sostituzione delle porte d’ingresso,
- sostituzione delle tapparelle,
- sostituzione delle persiane.
E’ possibile anche la possibilità di richiedere la sostituzione delle tende da sole, ma solo se disposte nell’unica direzione ove non vi passa il sole. Cioè a nord.
Nell’elenco dei lavori ammessi dall’Ecobonus rientrano:
- la coibentazione,
- il cambio dei cassonetti,
- i vetri che compongono gli infissi,
- tapparelle,
- schermature solari,
- le spese d’installazione riferiti alle nuove finestre,
- l’installazione di portefinestre,
- l’installazione di lucernari.
Altro punto in particolare è che questi interventi sono solo ed esclusivamente indirizzati al cambio e alla sostituzione di infissi già presenti nell’immobile.
Quindi, se avevi intenzione di procedere a delle installazioni, non sarà possibile. Il bonus non prevede installazioni, ma solo sostituzioni di infissi.
Perché le installazioni sono coperte dal Superbonus 110%, ma è tutto un altro programma. Così come lo stesso accesso allo sconto in fattura.
Ecobonus 2022: per gli infissi è ancora possibile lo sconto in fattura
Se vuoi richiedere l’ecobonus 2022, in particolare per gli infissi, potrai godere di tre opzioni di riscatto fiscale:
- detrazione IRPEF,
- sconto in fattura,
- cessione del credito.
Per la prima possibilità, si parla di un taglio del carico fiscale, anche se si parla comunque del solo 50% delle spese previste per i lavori.
In poche parole, tu paghi in anticipo, e poi, a controlli avvenuti e assicurata la tua posizione fiscale, partirà il credito fiscale, dilazionato però nel tempo secondo quanto previsto dall’Agenzia delle Entrate.
Da una parte è vantaggioso per lo Stato, perché ti riduce una richiesta fiscale virtuale, ma te spendi comunque su qualcosa che per lo Stato è una sorta di investimento a lungo periodo.
Dall’altra per te significa vedersi ridurre il carico fiscale per almeno 5 anni. Anche se questo comporta spendere.
Diversamente, nel caso dello sconto in fattura, si potrà richiedere un vero e proprio sconto ad opera della ditta che effettua i lavori fino a un importo non superiore al costo stesso dei lavori.
Cosa significa? Significa che non dovrai mettere un soldo, perché sarà l’impresa a provvedere a tutto, spese incluse.
Altrimenti toccherà a te richiedere un finanziamento bancario, e usare il credito bancario per tutte le spese. Con la speranza di avere da parte dello Stato il credito.
Ecobonus 2022: sconto in fattura o cessione del credito?
Come detto, per la richiesta dell’Ecobonus puoi scegliere se optare per la detrazione fiscale o procedere con:
- sconto in fattura,
- cessione del credito.
Se il primo riguarda al fatto di lasciare tutte le spese a carico dell’azienda, e che quindi lasciare la responsabilità di ricercare il finanziatore o l’istituto creditizio appunto all’azienda edile, diversamente è il caso della seconda opzione.
Nel caso della cessione del credito, si dovrà procedere con l’attivazione di un credito bancario in modo da provvedere al pagamento delle spese edilizie, le quali, successivamente, provvederà l’istituto a fronte del credito che successivamente richiederanno allo Stato.
Altrimenti l’opzione della cessione potrebbe riguardare anche l’azienda edile al quale ti rivolgi in sede di sconto in fattura.
Detta in maniera ancora più semplice, supponiamo che tu non voglia spendere nulla per questo bonus. Hai due scelte:
- o chiedere all’azienda di fare il lavoro per te “gratis” ma richiedendo lo sconto in fattura, così da lasciare all’azienda il compito di trovare l’istituto creditizio per finanziare l’acquisto dei materiali;
- o chiedere all’istituto creditizio la cessione del credito, così da provvedere alle spese per l’azienda, in cambio avranno la riscossione del credito.
In entrambi i casi, a rimetterci potrebbe essere l’azienda. E forse anche tu, se la situazione dovesse peggiorare.
Ecobonus 2022: occhio alle spese! Ecco a chi spetta davvero
La situazione potrebbe peggiorare, infatti, nel caso avverso, l’Agenzia delle Entrate è subito pronta ad annullarti l’Ecobonus 2022, anche s si parla di infissi.
Motivo? Per esempio se sfori il tetto di spesa massimo. Questo bonus ha come limite di spesa non i famosi 92.000 euro del Superbonus 110%, bensì 60.000 euro. Non una cifra bassa, ovviamente, ma in questa spesa sono previste anche le opere di muratura e le parcelle dei professionisti.
Nonché, ovviamente, i costi dei materiali richiesti dai fornitori. E qui c’è il problema.
Perché, come accaduto nel corso dei mesi, e come succede sempre quando c’è un vertiginoso aumento della domanda, i costi dei prodotti e dei materiali sono aumentati in maniera inusuale.
Ciò può diventare un problema, perché il limite di spesa non risente di fluttuazioni del mercato, o di eventuali andamenti inflazionistici. Sono 60.000 euro e rimangono tali, anche se questo può significare meno lavori ma più costosi.
A sua volta, c’è il limite previsto per le cosiddette fasce climatiche, che vanno dalla zona A alla zona F. In questo caso, la spesa massima al metro quadrato è di:
- 550 euro per le zone A, B, C;
- 750 euro per le zone D, E, F.
Altro requisito imprescindibile è anche nel fatto che tutti i pagamenti devono avvenire con mezzi rintracciabili, quali:
- bonifico,
- carte di credito,
- bancomat.
Niente pagamenti in contanti, specie dal 1 gennaio 2022, col nuovo limite di 999,99 euro massimo per spese in contanti. Pena, sanzioni amministrative da capogiro, anche di 15.000 euro se si parla di esercenti furbetti.
Ecobonus 2022: ecco come richiederlo anche per gli infissi
Per avere l’Ecobonus 2022, anche per i lavori relativi agli infissi, si dovrà fare inoltro della richiesta all’ENEA entro un massimo di 90 giorni dalla chiusura dell’opera, avvalendosi delle disposizioni previste dal sito dedicato.
Ma saprai già che, comunque vada, più del 50% di detrazione fiscale non la potrai avere. E’ un po’ come il bonus mobili. Hai un tetto di spesa, nel caso di quest’ultimo di 10.000 euro, ma il bonus ne copre la metà, cioè 5.000 euro. Il resto è a carico tuo.
Nel caso dell’Ecobonus, sarebbe quasi come aprire un mutuo, con una parte dell’anticipo richiedibile grazie al credito fiscale.
E questo comunque a carico tuo, visto che la gratuità sarebbe disposta solo se beneficiassi di bonus che coprisserò la totalità della spesa. Tipo il Superbonus.
Per tua fortuna l’opzione è ancora possibile, anche se non compatibile coll’Ecobonus. O meglio, lo sarebbe, ma solo se si parla di interventi trainanti, cioè di lavori che possono essere eseguiti in contemporanea con altri lavori, e che sono legati da un rapporto di interdipendenza.
Cioè, stai facendo un lavoro che ti permetterà successivamente di farne uno secondo, ma solo se tu rientri sempre nei limiti del Superbonus 110%.
Che non sono pochi, specie a seguito delle ultime novità riguardanti questo bonus casa da diverse decine di miliardi di euro.
Infatti c’è da chiedersi se non sia più conveniente fare un bonus Universale, nello stile dell’Assegno Unico Universale.
Copywriter, classe 1994.
Sono nato ad Arezzo alle prime luci dell’alba dell’ultimo giorno di Settembre.
Laureato nel 2019 in Strategie e tecniche della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Siena, non riesco a smettere di scrivere da quando avevo 19 anni.
Appassionato di scrittura e grafica, anche durante gli studi ho contributo ad alcune pubblicazioni, e progetti grafici ed editoriali, presso alcuni enti e aziende della mia provincia di residenza.
Metodico e rigoroso, per me la scrittura è sempre stata una forma di terapia, e anche di preghiera.
Il mio motto? “Trovare sempre la quadra”.
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