Il futuro dell’edilizia viaggia su un doppio binario: il comparto è chiamato da una parte ad abbracciare la sfida della sostenibilità economica aggrappandosi anche alle possibilità offerte per il suo rilancio, come superbonus e Next Generation Eu, dall’altra a confrontarsi con il tema della sostenibilità ambientale, mostrandosi capace di guardare sulle lunghe distanze.
Le due spinte (tutt’altro che opposte) si incontrano nelle opportunità da cogliere in termini di risorse, incentivi e tecnologie. Prospettive affrontate nel corso della presentazione dell’Analisi economico-finanziaria 2015-2019 del comparto, presentata da Ance in collaborazione con Ordine dei commercialisti e Camera di Commercio.
Il confronto è partito dai numeri: delle 17 mila imprese edili attive nel Bresciano solo un quinto sono società di capitali, il 70% è rappresentato invece da imprese individuali. E per la quasi totalità si tratta di realtà di piccole dimensioni.
Le proporzioni iniziano lentamente a cambiare, le aziende crescono di dimensione e si strutturano più nitidamente. Tanto che oggi l’edilizia bresciana, chiarisce il presidente di Ance Massimo Deldossi, «è a un bivio: in passato le imprese erano composte soprattutto da lavoratori autonomi. Dopo la grande crisi del 2007 hanno iniziato invece a distinguere e valorizzare sempre di più le singole competenze».
Competenze, che, però, oggi non sono facili da trovare: ancora una volta dal confronto sono emerse le criticità nel reperire manodopera qualificata.
E se il comparto edilizio si presenta come «la summa di uno sviluppo straordinario», sottolinea il presidente della Camera di Commercio Roberto Saccone, evidente è la centralità della «sostenibilità nei processi di costruzione». A partire da un’evidenza: «Il 30% dei rifiuti in Europa arrivano dal comparto edilizio. Il tema dell’economia circolare è quindi fondamentale: la sfida futura va in direzione del riutilizzo dei materiali». All’orizzonte c’è poi l’obiettivo europeo della decarbonizzazione, da raggiungere entro il 2050: «Le nuove costruzioni dovranno essere coerenti con questi obiettivi». E la salvaguardia dell’ambiente non è contrapposta al profitto: «La sostenibilità è un fattore di competitività», rimarca Saccone.
Nel quadro generale dell’analisi economico-finanziaria si inserisce poi l’effetto degli incentivi sul motore dell’edilizia, a partire dal Superbonus. Che nel Bresciano non sfonda, nonostante premesse brillanti almeno sulla carta. L’entusiasmo è frenato dalla burocrazia, ma anche, spiega il presidente dell’Ordine dei Commercialisti Michele De Tavonatti, dal nodo della responsabilità in merito al rilascio delle certificazioni tecniche.
Così «le felici intuizioni di carattere economico risultano frenate, se non del tutto soffocate, e i risultati del superbonus oggi sono inferiori alle aspettative».
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26 giugno 2021 | 11:10
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