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Ecobonus, mille soluzioni per ridurre i consumi – Corriere della Sera

di Sara Banti

L’ossservatorio di Facile Ristrutturare e le opinioni degli architetti: non solo il cappotto, tetti verdi e verande aiutano a mitigare le temperature interne

I Superbonus hanno davvero rimesso in moto l’edilizia? Pare di sì in base ai dati 2021 del Cresme, che nel residenziale attestano un + 25,2% di attività. Maggiori dettagli arrivano da Facile Ristrutturare, azienda specializzata in architettura d’interni «chiavi in mano» con 9 mila cantieri aperti in tutta Italia tra il 2020 e il 2021. Il suo osservatorio registra un favoloso +75% di importo medio di spesa per il rinnovo degli appartamenti, grazie anche al bonus Ristrutturazione al 50%. E in particolare +20% di impianti di climatizzazione e +30% di sostituzione infissi, valori che riguardano il risparmio energetico e si devono in gran parte all’Ecobonus, l’agevolazione (prorogata fino al 2024) che eleva al 110% l’aliquota di detrazione per le spese di efficientamento energetico. Insieme a sconto in fattura e cessione del credito — altre facilitazioni che evitano di anticipare la spesa detraibile — questo incentivo malgrado la sua complessità burocratica sta funzionando, ed è una grande opportunità per un Paese il cui patrimonio residenziale è per il 60% antecedente al 1980, dunque arretrato anche come impianti.

Bene quindi migliorare la classe energetica della propria abitazione. Occorre però guardarsi da soluzioni troppo facili e standardizzate. «L’Ecobonus è un’idea intelligente, ma va affrontato come un progetto, non come un’operazione puramente tecnica», commenta l’architetto napoletano Cherubino Gambardella. «Su palazzi esistenti con una loro dignità formale e costruttiva, per esempio, non ha senso il cappotto termico, cioè il rivestimento della facciata con uno spesso strato di materiale sintetico isolante che ne modifica le proporzioni». C’è poi la variabile latitudine. «In Sicilia la temperatura è mite quasi tutto l’anno», spiega l’architetto Dario Felice dello studio catanese Analogique. «Per ripararsi dall’eccesso di calore estivo qui non serve il cappotto. Può avere senso in alcuni casi la parete ventilata, cioè una “seconda pelle” di legno o cartongesso che racchiude un’intercapedine aerata, per raffrescare la casa». Per quanto riguarda la sostituzione degli infissi, continua Felice, «se dove fa molto freddo vanno bene quelli con doppi o tripli vetri, ad altre latitudini meglio optare per i doppi serramenti, con cui gestire il ricambio d’aria in modo più flessibile».

La materia insomma è variegata, a tratti anche contraddittoria: si isola la casa per non disperdere il calore e spendere meno di riscaldamento, ma poi tocca installare l’aria condizionata per garantire il ricircolo, e dunque i consumi tornano alti. La normativa infatti si è concentrata su coibentazione e impianti, lasciando fuori le soluzioni bioclimatiche come verande e tetti verdi, che aiuterebbero a mitigare le temperature interne nelle diverse stagioni senza bisogno di tecnologie. «In un Paese come il nostro andrebbero incentivati il tetto verde e l’eliminazione di cemento e asfalto dai cortili. Anche per assorbire le piogge sempre più intense e abbondanti», afferma l’architetto torinese Luciano Pia.

Passando al tema impianti, Ecobonus promuove la sostituzione della vecchia caldaia a gas con una a condensazione (anch’essa a gas) che recupera il calore dei fumi, abbinata a una pompa di calore elettrica per riscaldare nelle mezze stagioni e raffrescare d’estate (da collegare volendo all’impianto fotovoltaico): questa soluzione «ibrida» pare sia quella che meglio si confà alle regioni del centro-nord. Mentre al sud per far fronte a estate e inverno basta la sola pompa di calore.

Se si è amici dell’ambiente, attenzione infine ai materiali. Come isolanti per il tetto sono da evitare quelli plastici come il polistirene a favore di materiali naturali come lana di legno, sughero, fibra di canapa. Il consiglio in generale è quello di affidarsi a bravi professionisti e seguire con attenzione ogni fase del progetto. Diversamente si rischia che soluzioni, impianti e materiali vengano decisi in autonomia dall’impresa, in base a convenienza e reperibilità.

Foto in alto, Getty Images

© RIPRODUZIONE RISERVATA

26 novembre 2021 (modifica il 26 novembre 2021 | 17:11)

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