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Ecobonus per alberghi e stabilimenti balneari – La Nazione


L’assessore Leo
L’assessore Leo

Il consiglio comunale delibera l’ecobonus anche per alberghi e stabilimenti balneari. Tempo di agevolazioni fiscali: da mesi molte abitazioni private, uffici e cosi via stanno subendo importanti ristrutturazioni delle facciate legate all’edilizia sostenibile come consentito dalle recenti normative statali. Anche nel centro storico molti edifici si stanno ripristinando facendo mostra di ampi ponteggi atti a fare il ‘cappotto’, gli infissi o i pannelli solari. Per questo…

Il consiglio comunale delibera l’ecobonus anche per alberghi e stabilimenti balneari. Tempo di agevolazioni fiscali: da mesi molte abitazioni private, uffici e cosi via stanno subendo importanti ristrutturazioni delle facciate legate all’edilizia sostenibile come consentito dalle recenti normative statali. Anche nel centro storico molti edifici si stanno ripristinando facendo mostra di ampi ponteggi atti a fare il ‘cappotto’, gli infissi o i pannelli solari. Per questo motivo e’ stato votato in consiglio, a meta’ novembre, un aggiustamento che chiarisce alcuni punti in accordo agli strumenti urbanistici comunali.

Della questione si e’ occupato l’assessore al ramo Simone Leo (nella foto), fautore dell’adozione del nuovo piano operativo, che dovra’ essere approvato nel nuovo anno, dopo le osservazioni. “Abbiamo precisato che gli alberghi sono equiparabili, ai fini delle agevolazioni fiscali previste sugli interventi di recupero, alle zone A, se alberghi storici o alle zone B, se alberghi recenti – afferma l’assessore – e gli stabilimenti balneari sono equiparabili alle zone B”. Ma di cosa si parla per i profani? In pratica, nell’ambito degli strumenti comunali, le zone A corrispondono agli agglomerati di interesse storico, mentre le zone B sono le aree più densamente abitate. A questo punto dunque non rimane alcuna incertezza sull’argomento per gli insediamenti per il tempo libero e l’accoglienza turistica. “Si tratta delle numerose agevolazioni fiscali previste dalle norme nazionali di cui tanto si parla: il 110%, il 90 % e cosi’ via: vi erano infatti alcune perplessita’ non chiarite su alberghi e stabilimenti balneari – chiude Leo – In questo modo si è fatto la dovuta chiarezza sulle misure gia’ previste”.

Si tratta di altra cosa rispetto alla recentissima misura prevista per gli alberghi ed inserita nel decreto per l’attuazione del Piano per la ripresa un mese fa: qui infatti e’ in generale previsto un credito di imposta dell’80%, per hotel e aziende, delle spese sostenute per la realizzazione di interventi di riqualificazione delle strutture. Il credito di imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione ed è cedibile. Per la misura sono stati stanziati 500 milioni di euro: 100 per il 2022, 180 per ciascuno degli anni 2023 e 2024, 40 per il 2025.

Il contributo a fondo perduto di massimo 40.000 euro può essere aumentato

Isabella Piaceri

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