Precipita il numero di interventi di sostituzione dei serramenti incentivata dal 50% di detrazione prevista dal comma 345b dell’Ecobonus. Tipologia di intervento che, lo ricordiamo ancora, fino al 2017 stando ai dati ENEA diffusi nel consueto rapporto annuale sull’andamento delle detrazioni per l’efficienza energetica risultava essere in assoluto il più richiesto tra quelli resi disponibili. Primato perso già nel 2018 (anno in cui la detrazione per i serramenti è stata portata al 50%) a favore di caldaia a condensazione e pompe di calore (impianti invernali di climatizzazione comma 347).
Complessivamente nell’intervallo di anni che va dal 2014 al 2020 risultano realizzati circa 2,7 milioni di interventi di cui circa 490.000 nel 2020. Interventi di efficientamento per oltre il 47% rappresentati nel 2020 dalla sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale; mentre quella relativa ai serramenti (incentivata al 50%) si è attestata a poco più del 28%, registrando in soli 5 anni una flessione in quantità superiore al 40%; sostanzialmente in linea con gli anni precedenti le domande relative alle schermature solari.
Come meglio potrete verificare attraverso le numerose tabelle riportate sul numero di febbraio di “serramenti design e componenti”, a partire dall’introduzione degli eco incentivi (avvenuta nel 2007), il numero di agevolazioni richieste ha superato i 4,5 milioni di invii. Inoltre, se dalla quantità di domande pervenute passiamo al loro valore si rileva come l’ampia divergenza di prezzo tra caldaie/pompe di calore e la sostituzione dei serramenti sia evidentemente all’origine del sostanziale allineamento anche nel 2020 dei relativi investimenti.
Stando ai dati del Rapporto annuale 2021 “Le detrazioni fiscali per l’efficienza energetica e l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia negli edifici esistenti”, degli oltre 3,3 miliardi di euro di investimenti attivati nel 2020, infatti, più di 1,1 miliardi risultano essere stati destinati sia alla sostituzione dei serramenti sia alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale.
Ampliando l’analisi all’intero arco temporale dall’introduzione dell’Ecobonus, si rileva come dall’avio degli eco incentivi il meccanismo abbia sostenuto oltre 43 miliardi di euro di investimenti determinato un risparmio complessivo di energia superiore ai 19.000 GWh/anno. Il dettaglio dei risparmi ottenuti nel 2020 riportati da ENEA rileva come siano associabili in particolare alla sostituzione dell’impianto di riscaldamento (oltre il 42% del totale), alla sostituzione di serramenti (oltre un quarto del totale) e alla coibentazione di solai e pareti (circa il 22%), tipologie di interventi che risultano essere caratterizzati da un evidente differenza del rapporto costo/efficacia a tutto svantaggio proprio della sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale.
Tipologia di intervento, quest’ultimo, il cui costo efficacia risulta essere sempre nettamente più sfavorevole per la collettività di quello relativo alla sostituzione dei soli serramenti (0,08 euro di costo con vita utile di 30 anni per i serramenti; 0,28 euro di costo con vita utile di 15 anni per l’impianto di climatizzazione invernale).
PVC materiale preferito per i profili
Sempre interessante il dettaglio relativo alle tecnologie/tipologia di prodotto dagli interventi effettuati, dettaglio che per il 2020 indica in oltre 1,2 miliardi di euro la spesa destinata alla sostituzione dei serramenti, circa 300 milioni a quelli su pareti verticali e oltre 330 milioni di euro a interventi su pareti orizzontali e inclinate.
Analizzando il periodo 2014-2020 e ricordando che fino al 2018 i serramenti rientravano ancora nell’incentivo del 65%, non sorprende che la quota principale delle risorse stanziate, pari a oltre 10 miliardi di euro, ha riguardato proprio la sostituzione di serramenti, che, ricordiamo, anche in regime di Ecobonus rende accessibile gli incentivi non soltanto tramite lo specifico Comma 345b, ma anche attraverso i commi 344 e 345a per interventi di riqualificazione globale o sull’involucro; 4 miliardi di euro risultano essere invece quelli destinati all’installazione di caldaie a condensazione; seguono interventi sulle pareti orizzontali 3,3 (miliardi) e verticali (2,7miliardi).
Oltre 2,2 miliardi degli investimenti attivati nel 2020 attraverso l’Ecobonus ha riguardato edifici residenziali costruiti prima degli anni Ottanta; in particolare, circa 700 milioni destinato ad edifici costruiti negli anni Sessanta, mentre sugli gli edifici mono/bifamiliari sono stati investititi poco più di 1,1 miliardi. Da segnalare, infine, come la distribuzione in quantità degli investimenti per la sostituzione dei serramenti rilevi la netta prevalenza del PVC come materiale maggiormente impiegato per i profili (57%); con poco meno del 25% seguono quelli in metallo (con e senza taglio termico), in materiale misto (13,5%) ed, a chiudere, in legno (12,3%).
(Edo Bruno)
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