Cambiano ancora le regole sui bonus edilizi. L’ultima novità non riguarda in realtà le caratteristiche delle agevolazioni: tempistica e aliquote sono state definite dall’ultima Legge di Bilancio, ma interessa cessione del credito e sconto in fattura. Le nuove norme sono contenute nel decreto legge illustrato dal Presidente del consiglio venerdì scorso, e limitano a tre le operazioni di cessione possibile e solo tra soggetti vigilati.
Tutte le operazioni saranno inoltre tracciabili grazie a un codice identificativo e non saranno possibili le subcessioni parziali di credito. Il decreto è un ulteriore strumento con cui si intende stroncare il fenomeno delle truffe sui bonus, che sfruttavano le maglie troppo larghe della normativa precedente. Di seguito tutte le novità sul funzionamento dell’Ecobonus.
Ecobonus, come fare per cominciare i lavori
Con la pubblicazione del decreto legge entrano in vigore le norme che regolano le cessioni multiple: se il committente cede il credito a un soggetto (di norma è una banca ma potrebbe essere in teoria chiunque), questi potrà cedere il credito solo a una società vigilata (banca, assicurazione, finanziaria iscritta all’albo) e questa a sua volta potrà effettuare una sola cessione a un’altra società vigilata. Schema simile se il committente opta per lo sconto in fattura dall’impresa che effettua i lavori. Questa potrà cedere solo a un soggetto vigilato e questi a un altro soggetto vigilato, poi basta. Sarà sempre possibile una prima cessione parziale, che il cessionario invece a partire dal 1° maggio prossimo non potrà più effettuare. Sempre dal 1° maggio partirà il codice identificativo univoco che servirà a tracciare le operazioni.
Ecobonus, cosa cambia per i cantieri già avviati
Nulla varia per le cessioni già comunicate nulla, all’ovvia condizione che si tratti di operazioni regolari. Le nuove regole sulle cessioni multiple riguardano i cessionari e non il contribuente che cede il credito. I problemi per chi invece ha avviato i lavori ma non ha ancora effettuato la cessione potrebbero venire non tanto dalle norme in sé, quanto dagli effetti che avranno sul mercato. Potrebbe essere più difficile ottenere le cessioni, soprattutto nei casi in cui le banche abbiano già esaurito il plafond. E potrebbe essere più difficile anche ottenere lo sconto in fattura.
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Ecobonus, la stretta per banche e istituti di credito
Oltre ad avere un margine di manovra più limitato per effettuare subcessioni, le aziende di credito devono evitare il rischio di avallare operazioni sospette, in primo luogo per ragioni di reputazione, ma anche per motivi finanziari. Se su un’operazione c’è il sospetto di reato le somme cedute vengono sequestrate a tutti gli anelli della catena. Il decreto limita la tempistica per i sequestri, ma il rischio per i cessionari va assolutamente evitato. Per i tecnici che devono asseverare i lavori e certificare la congruità della spesa salgono molto i rischi per chi dichiara il falso: reclusione da due a cinque anni e con la multa da 50.000 a 100.000 euro.
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