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Economia, Maremma “congelata”. Si spera nell’edilizia – LA NAZIONE


Il settore dell’edilizia potrebbe essere tra i volani della ripartenza
Il settore dell’edilizia potrebbe essere tra i volani della ripartenza

Grosseto, 17 luglio 2021 – ’L’anno del Cigno nero’. I tecnici del Centro studi e ricerche della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno hanno intitolato così il rapporto sullo stato dell’economia delle province di Grosseto e Livorno elaborato per la 19esima Giornata dell’Econimia, tradizionale appuntamento estivo del sistema camerale italiano. Il ’Cigno nero’ è l’evento negativo improvviso, quello fa saltare tutti i piani, e nella fattispecie è il 2020, l’anno della pandemia. Il rapporto evidenzia per la Maremma un sostanziale congelamento di tutti i parametri di crescita, fatta eccezioni per quelli afferenti al turismo e al settore delle costruzioni. Proprio dalle costruzioni dervivano le speranze più grandi affinché quanto si è perso, in termini generali, con il lockdown della primavera 2020 possa essere presto recuperato. Gli incentivi fiscali in tema di efficientamento energetico e miglioramento sismico, ecobonus, sisma bonus e superbonus 110%, hanno dato un notevole impulso all’edilizia e anche all’artigianato.




Quest’ultimo settore, in particolare, ha fatto registrare performance straordinarie nelle zone più interne, a discapito delle loclaità della costa che invece hanno beneficiato di una sicura tenuta del settore turistico. I Sistemi economi locali (Sel) Area grossetana ed Albegna-Fiora presentano un incremento numerico delle imprese artigiane che risulta particolarmente significativo nel primo caso (+1,9%) anche in considerazione del fatto che si tratta del Sel dove le imprese artigiane sono più numerose. Al contempo si evidenzia una certa stabilità nelle Colline metallifere e una lieve diminuzione delle imprese nell’Amiata grossetano. Grosseto contribuisce in modo particolare ad elevare l’indice di natalità artigiano che risulta più alto rispetto a tutti i territori presi in esame.
Tra i dati negativi, quello della contrazione del commercio interno, indubbiamente uno fra i settori maggiormente colpiti dalle conseguenze economichedel Covid-19. Considerando che il calo dei consumi a livello nazionale è stimato in oltre 10 punti percentuali sia in termini di valore che di volumi, le vendite al dettaglio hanno subito una diminuzione tendenziale mai rilevata prima (neanche nel corso delle due precedenti crisi del 2008 e del 2011), che ha riguardato esclusivamente ed maniera pesantissima il comparto non alimentare, mentre quello alimentare ha visto crescere i propri fatturati. Riguardo alla tipologia distributiva, solo la grande distribuzione organizzata riesce a contenere le perdite, in particolare se specializzat.
 




Andrea Fabbri
 

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