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Edilizia, il superbonus non ferma l’emorragia di lavoro – Il Tirreno

Cna: in dieci anni calati del 48 per cento gli occupati e chiuse 560 imprese: il presidente: «Speriamo che le agevolazioni aiutino»

carrara. Superbonus 110 per cento per la riqualificazione energetica e agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni per rilanciare con forza il settore delle costruzioni e dell’edilizia dopo dieci anni di profonda sofferenza con il 48 per cento di occupati in meno e 560 imprese chiuse.

Per il 73 per cento delle imprese del settore il principale provvedimento che può portare un contributo alla ripresa del settore è rappresentato dalle agevolazioni fiscali, come appunto lo sono il superbonus ed il bonus facciata e dall’adozione degli strumenti urbanistici (23 per cento). A dirlo è Cna sulla base del rapporto economia dell’istituto studi e ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara.

«Il superbonus – spiega Stefano Gatti, presidente Cna Costruzioni Massa Carrara – rappresenta un prezioso strumento per dare impulso alla ripresa economica e per centrare gli stringenti obiettivi al 2030 in termini di riduzione delle emissioni. Il patrimonio edilizio della provincia da rendere efficiente, sia strutturalmente che energeticamente, è notevole. Il superbonus è sicuramente una delle misure più attese e più interessanti anche se i dati che oggi abbiamo in possesso ci dicono che il numero di ore lavorate, di imprese e così come la massa salari, non trovano riscontro in questo entusiasmo. Il dato vero, che emerge, e che ci fornisce l’analisi delle Casse Edili, ci racconta di un settore che nel raffronto tra 2018/2019 e 2019/2020, ha perso due milioni di euro di massa salari che rappresenta il dato peggiore in Toscana. Siamo però convinti che questo trend presto si ammorbiderà proprio per effetto delle agevolazioni».

I dati dell’Osservatorio delle casse edili parlano chiaro: le ore lavorate sono passate da 1. 201. 871 a 1. 003. 828, i lavoratori iscritti da 900 a 872 (-3, 07 per cento), le imprese iscritte da 259 a 245 (-5, 19 per cento) e la massa salari da 12. 805. 116 euro a 10. 740. 462 (-16, 12 per cento).

«La nostra provincia – analizza Gatti – presenta ancora un quadro tra i più negativi. La pandemia ha certamente rallentato un graduale, anche se lento, percorso di risalita del settore che arrivava da dieci anni drammatici».

In Toscana sono 1. 185 le asseverazioni presentate per usufruire del superbonus (fonte Enea) per oltre 142 milioni di euro di detrazioni. «La complessità e spesso la lentezza delle pubbliche amministrazioni legata agli accessi agli atti e al rilascio dei permessi richiesti dal meccanismo del credito d’imposta non rendono facile questo percorso tanto da scoraggiarlo – spiega ancora Gatti –. È però chiaro che è una straordinaria opportunità per i cittadini e per le imprese che merita di essere approfondita e raccolta. L’altro tema, recente, che abbiamo denunciato è quello della bolla speculativa sui prezzi delle materie prime che rischia di provocare un effetto negativo sugli interventi per la riqualificazione del patrimonio immobiliare. Abbiamo chiesto al governo di vigilare su questo fenomeno che rischia di penalizzare tutta la filiera a vantaggio dei produttori e soprattutto di definire in tempi rapidi l’eventuale proroga ventilata da tempo per poter pianificare i modo certo gli interventi dalle committenze che in questo momento preferiscono non attivare l’incentivo nell’incertezza della scadenza. Lo riteniamo indispensabile per consolidare la ripresa». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Source: iltirreno.gelocal.it

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