Non se ne parla più esclusivamente a sinistra, non è più un tema da cavalcare solo a ridosso di qualche elezione, e adesso (per l’aggravarsi della crisi climatica e grazie all’effetto Pnrr) è entrato nelle agende di quasi tutti i partiti (con alcuni ancora molto in ritardo). L’ecologismo e i temi ambientali saranno, necessariamente, parte integrante della ripartenza economica europea ed italiana. E secondo un’analisi di FB Bubbles è presente come mai prima nelle attività della politica del nostro Paese.
FB Bubbles (che è una divisione di FB&Associati, società di consulenza specializzata nell’analisi del dibattito pubblico e in campagne di advocacy) ha analizzato la capacità di mobilitazione e penetrazione del tema ecologismo, e le forme in cui viene interpretato dalle forze politiche attraverso l’analisi degli gli atti presentati in Parlamento e le attività sui social.
Il tema dell’ecologismo, a marzo, aprile e maggio 2021, ha attirato l’attenzione del dibattito politico riuscendo ad attivare quasi 360 attori istituzionali, i quali hanno postato oltre 1.500 contenuti social sul tema.
Il vocabolario utilizzato è diventato più preciso: sui canali social i politici prediligono un linguaggio sempre più tecnico, almeno sui canali social.
FB Bubbles nota come gli ultimi mesi il termine “sostenibilità”, storica keyword dell’ecologismo, è stato utilizzato dalla politica in meno di 20 contenuti social.
Al centro del dibattito attuale troviamo naturalmente il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il quale pone, su input del programma Next Generation EU, la transizione ecologica come elemento imprescindibile per le politiche e riforme da attuare.
L’analisi evidenzia come i temi ambientali siano ancora rappresentati prevalentemente a sinistra. A confermarlo c’è l’analisi di FB Bubbles degli atti di sindacato ispettivo presentati in Parlamento, dove il tema “verde” ha acquisito una rilevante centralità nel dibattito parlamentare degli ultimi mesi dovuta al traino offerto dalla “transizione ecologica” che costituisce una parte sostanziale del PNRR.
Per l’analisi il Gruppo parlamentare con il maggior numero di atti di sindacato ispettivo su tematiche ambientali, in entrambi i rami del Parlamento, risulta il Movimento 5 Stelle. L’analisi mostra come il secondo gruppo sia il Gruppo Misto (ora casa di tanti parlamentari usciti fuori dal M5S). A seguire, il Partito Democratico, mentre restano sullo sfondo i partiti di centro-destra.
I temi social: dalle emissioni all’Ecobonus
Con oltre 230 uscite social, i politici nel periodo preso in esame hanno parlato prevalentemente di emissioni. Ne hanno parlato 115 esponenti del Movimento 5 Stelle.
Tra le dichiarazioni dei M5s, dicono da FB Bubbles, “ci sono richieste mirate, promozione di progetti realizzabili nel quotidiano, condivisione di traguardi già raggiunti nelle città amministrate dal Movimento”.
Il secondo gruppo più attivo è il Partito Democratico, secondo l’analisi. “Attraverso i canali social di 32 esponenti ha condiviso i passi in avanti, concretizzati o ancora in cantiere, sul fronte delle emissioni atmosferiche” ai differenti livelli di governo: a livello comunitario, a livello regionale e a livello locale. Infine, dice FB Bubbles, “troviamo 25 stakeholder della Lega che da un lato rilanciano le pratiche virtuose realizzate nelle proprie amministrazioni regionali”, mentre dall’altro “si fanno portavoce di un malcontento nei confronti delle quote di emissione dell’Unione Europea e dei suoi ‘target sempre più ambiziosi’”.
Molto dibattuto il tema della riqualifica energetica e ambientale: riceve l’attenzione di oltre 200 attori politici. Anche in questo caso M5S e PD sono i due gruppi più esposti seguiti da Forza Italia, reciprocamente con 78, 63 e 36 stakeholder istituzionali attivi nel merito. Pentastellati e forzisti stressano il ruolo della riqualificazione energetica, principale effetto del Superbonus 110%, all’interno di un più ampio disegno definito con il Pnrr di rilancio di un’economia che tenta di preservare l’ambiente.
Mobilità sostenibile ed Ecobonus sono le ultime due declinazioni assunte dal dibattito politico sull’ecologismo. Complessivamente meno dibattute delle altre, vedono attivi rispettivamente 80 e 64 stakeholder, soprattutto tra le fila del M5S, compresi ex membri, e di Forza Italia. I pentastellati dedicano le proprie uscite al binomio Pnrr-mobilità sostenibile: tra espulsi o ex membri c’è forte malcontento, che si contrappone all’entusiasmo dei militanti, secondo gli analisti.
L’analisi di FB Bubbles sugli atti di sindacato ispettivo, afferente a marzo, aprile e maggio, mostra alcune similitudini e divergenze rispetto all’analisi social: se infatti le emissioni si confermano uno dei temi più rilevanti per il Movimento 5 Stelle e il centro-sinistra, come l’ecologia e la sostenibilità, “appare evidente come l’attenzione verso issue quali efficientamento, ecobonus e riqualificazione” non rientri solo nella sfera di quei partiti.
Su questi temi sono attivi anche gli ex membri del Movimento e in Forza Italia, “dati comparabili con quanto emerso dall’analisi social dove però le issue rimangono una predominanza del M5S. Rispetto alla produzione di atti di sindacato ispettivo, dunque, si conferma la forte incidenza del tema tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico: sono infatti i parlamentari afferenti a questi due gruppi coloro che hanno presentato il maggior numero di atti in Parlamento”.
Nel complesso, secondo gli analisti di Fb Bubbles, “dall’analisi emergono due elementi particolarmente interessanti: in primo luogo, nonostante una forte predominanza del Movimento 5 Stelle e la quasi totale assenza di Fratelli d’Italia dalle conversazioni online, visibile invece verso quelle issue ‘abbandonate’ dallo stesso Movimento, la macro issue ecologismo non è più esclusivo appannaggio del centrosinistra, rivelandosi invece una tematica politicamente trasversale, acquisendo predominanza anche nei partiti storici del centro-destra come Forza Italia”.
In secondo luogo, concludono gli analisti, “nonostante spesso le istanze green vengano cavalcate in un’ottica elettorale o in occasione di eventi importanti – come la Giornata mondiale della Terra e dell’Ambiente – è innegabile che oggi il tema non solo stia generando un prolifico dibattito istituzionale, ma sia anche finalmente inserito nell’agenda politica istituzionale e ora anche decisionale, rientrando quindi tra i pochi temi su cui effettivamente si decide”.
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