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Emergenza auto rischia di compromettere Pil 2022, senza ecobonus crolla la richiesta di vetture ibride ed elettriche – Finanzaonline.com

L’ecobonus per l’elettrico tornerà, parola del ministro Giorgetti, ma nel frattempo il mercato auto fatica a rimanere a galla. In Italia, in base ai dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, a gennaio ci sono state 107.814 immatricolazioni di autovetture nuove, con una diminuzione del 19,7% rispetto alle 134.198 registrazioni di gennaio 2021 e del 30,8% rispetto alle 155.880 di gennaio 2020. Peggio del mercato ha fatto il gruppo Stellantis con 38.593 unità immatricolate, in calo del 26,7% rispetto a gennaio di un anno prima. La quota di mercato del gruppo guidato da Carlos Tavares si attesta al 35,8%, in netta flessione rispetto al 39,2% di gennaio 2021.

Serve cambio di rotta, ma risorse sul tavolo sono poche 

Un mercato che quindi viaggia a un ritmo di quasi un terzo di vendite in meno rispetto ai livelli pre-pandemia. Se si proietta il dato del gennaio scorso sull’intero 2022, si ottiene un volume di immatricolazioni, per l’intero 2022, di 1.198.000 autovetture con un calo del 17,8% sul 2021. Il Centro Studi Promotor (CSP) parla di situazione del tutto anomala non solo perché per livello di immatricolazioni ci riporterebbe agli anni ’60 del secolo scorso, ma anche perché l’andamento del settore è in netto contrasto con quello dell’economia. Se nel 2021 l’ITalia ha segnato un +6,5% a livello di PIL e il mercato dell’auto è cresciuto del 5,5%, quest’anno ci si attende, secondo Bankitalia, una crescita del Pil del 3,8% mentre il dato di gennaio delle immatricolazioni auto è in direzione diametralmente opposta. “E’ del tutto evidente – sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – che, in mancanza di interventi immediati, il settore dell’auto, che vale il 12% del Pil, potrebbe diventare una pesante palla al piede per il Pil, mettendo fortemente a rischio la prospettiva di una crescita del 3,8% prevista per quest’anno”.

Cresce, pertanto, il pressing sul governo per nuove misure a sostegno del settore. Il ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, nella riunione del tavolo automotive al Mise con Confindustria, Anfia e le imprese della filiera ha sottolineato che nelle prossime settimane insieme con il Tesoro si riescano a presentare delle proposte per incentivi al settore. E’ una corsa contro il tempo, che però si scontra con risorse limitate. Giorgetti puntava a un miliardo, mentre la cifra stanziata potrebbe risultare meno della metà (450 milioni di euro), poco per coprire tutto l’anno.

Federauto invoca la reintroduzione dell’Ecobonus in logica triennale, un forte potenziamento dell’infrastruttura di ricarica pubblica e privata, soprattutto autostradale, e la revisione sostanziale della fiscalità sulle flotte aziendali “così da traghettare cittadini e imprese nel nuovo modello di mobilità elettrica, altrimenti le ricadute economiche, occupazionali e sociali della dirompente trasformazione in atto, che oltretutto risulta stressata dalla perdurante carenza dei microchip, dal caro energia e dalla crescita dell’inflazione, non saranno accettabili”.

I dati di gennaio con crollo quota auto elettriche e ibride

L’UNRAE (Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri) rimarca come l’Italia risulta essere fanalino di coda in Europa per le politiche di incentivi green sulla mobilità. “E’ urgente portare avanti i progetti del Ministero dello sviluppo economico a sostegno dell’acquisto di veicoli a basse emissioni, per non bloccare il processo di elettrificazione nel nostro Paese. E, infine, allineare la fiscalità italiana dei veicoli aziendali a quella dei principali major market europei per rendere competitive le imprese italiane”, asserisce il presidente dell’UNRAE, Michele Crisci. L’Unrae sottolinea anche come la carenza di misure a sostegno della mobilità sostenibile ha fatto sì la quota di auto elettriche e ibride a gennaio sia crollata all’8,4%, perdendo quasi 5 punti rispetto a dicembre scorso.

A livello di motorizzazioni, in ulteriore flessione le vendite di auto a benzina che a gennaio segano -39,1%, con una quota di mercato del 27,4%, mentre le diesel, con il 18,5% di quota, si riducono del 44,2% rispetto al primo mese del 2021. Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa, di contro, rappresentano il 54,1% del mercato di gennaio, in crescita del 16,8% nel mese. Le autovetture elettrificate rappresentano il 43,5% del mercato di gennaio. Tra queste, le ibride non ricaricabili aumentano del 14,6% nel mese e raggiungono il 34,9% di quota, risultando il tipo di alimentazione con la maggior quota per il settimo mese consecutivo. Le ricaricabili crescono del 48,5% e rappresentano l’8,6% del mercato; era da luglio 2021 che non scendevano sotto il 10% di quota. Nello specifico, le auto elettriche hanno una quota del 3,4% e crescono del 45,7%, mentre le ibride plug-in crescono del 50,3% e rappresentano il 5,2% del totale. Infine, le autovetture a gas hanno una quota di mercato del 10,6%, di cui il 9,3% è rappresentato da autovetture Gpl (+23,5%) e l’1,3% da autovetture a metano (-48,3%).

Tra i singoli modelli, Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride occupano, rispettivamente, primo, quarto e sesto posto nel segmento mild/full hybrid del mese. Tra le PHEV, Jeep Compass e Jeep Renegade sono i due modelli più venduti, mentre Fiat 500 è il secondo modello più venduto tra quelli elettrici nel primo mese del 2022.

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