Obiettivi e iniziative articolati lungo tre orizzonti
temporali, sui quali si dispiegano diversi scenari da qui
al 2050 per la diffusione dell’idrogeno
rinnovabile e a bassa emissione
carbonica: sono questi i punti fermi della nuova Strategia
Nazionale dell’Idrogeno, realizzata dal
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza
Energetica e presentata nella sede del GSE a Roma.
Strategia Nazionale dell’Idrogeno: gli obiettivi del MASE
Come spiega il MASE, il percorso italiano verso la
decarbonizzazione si basa su un mix di strumenti complementari.
Oltre alla progressiva elettrificazione dei consumi e all’aumento
delle fonti rinnovabili, la strategia include tecnologie come il
Carbon Capture and Storage (CCS), i biofuel, il biometano e,
potenzialmente, il nucleare.
L’idrogeno, rinnovabile e a basse emissioni, emerge come un
vettore energetico essenziale, capace di garantire
stabilità e flessibilità al sistema, oltre che di trasportare
energia su lunghe distanze a costi competitivi.
Questa combinazione di soluzioni dovrà rispondere a molteplici
fattori, tra cui la maturità tecnologica, i costi di
implementazione, la disponibilità di risorse
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