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Il principio di equivalenza tra CCNL impone l’accettazione, da
parte della SA, di contratti collettivi differenti da
quelli proposti nel disciplinare, purché si garantisca un
trattamento dei lavoratori non eccessivamente inferiore a quello
dei CCNL individuati dalla stazione appaltante e vi sia
corrispondenza, o almeno confrontabilità, tra le mansioni previste
dal contratto collettivo e le lavorazioni oggetto dell’appalto.
Non solo: l’equivalenza dei CCNL non significa parità di
retribuzione in quanto questa condizione sarebbe impossibile, data
la varietà di contenuti normalmente osservabile
nei diversi settori della contrattazione collettiva, oltre che
discriminatoria, imponendo i soli CCNL presi come riferimento negli
atti di gara, con effetti anticoncorrenziali.
Equivalenza CCNL e parità di retribuzione: la sentenza del
TAR
Sulla base di questi presupposti, il TAR
Lombardia, con la sentenza
del 1° ottobre 2024, n. 773, ha ritenuto illegittimo
il provvedimento di esclusione di un OE da una procedura
negoziatai, disposto da una SA a seguito di verifica di congruità
sull’offerta, giudicata anormalmente
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