Il principio comunitario della concorrenza, la specificità
normativa del Codice dei contratti e il principio ratione
temporis sono gli elementi ritenuti ostativi da parte talune
Amministrazioni e/o da singole Associazioni di categoria per
l’applicazione della Legge 21 Aprile 2023, n.
49 (Legge sull’equo compenso) alle prestazioni professionali
rese da architetti e ingegneri ai sensi del D.Lgs. n. 36/2023.
Equo compenso: gli ingegneri chiedono un chiarimento
urgente
Lo ha evidenziato il Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI)
in una nota indirizzata alla Presidente del Consiglio dei Ministri,
ai Ministri della Giustizia, delle Infrastrutture e dell’Economia,
al Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC),
all’Osservatorio Nazionale sull’Equo Compenso e alla Cabina di
regia per il codice dei contratti pubblici.
“Nonostante la chiara volontà parlamentare e legislativa,
stiamo osservando incomprensibili prese di posizione da parte di
talune Amministrazioni e/o da singole Associazioni di categoria che
promuovono una sostanziale disapplicazione della norma in parola,
che in conseguenza viene sovente disattesa negli affidamenti
regolati dal Codice dei contratti pubblici”. Lo conferma
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